Giancarlo Giusti, giudice arrestato (di nuovo) in operazione anti ‘Ndrangheta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Febbraio 2014 - 08:32 OLTRE 6 MESI FA

Giancarlo Giusti, giudice arrestato (di nuovo) in operazione anti 'Ndrangheta. REGGIO CALABRIA – Il giudice Giancarlo Giusti, ex gip del Tribunale di Palmi, è stato arrestato nell’operazione condotta contro la cosca Bellocco. Giusti era già ai domiciliari per una condanna a 4 anni nell’ambito di una inchiesta della Dda di Milano ed era stato sospeso dal Csm. Giusti era considerato dall’accusa a libro paga della ‘ndrangheta. In particolare dalle parole del gip che lo accusava ne venne fuori che Giusti era “ossessionato dal sesso” e le cosche gli avrebbero procurato prostitute e escort in più di una occasione.

L’operazione contro la cosca Bellocco, denominata “Abbraccio”, è stata condotta dalla squadra mobile di Reggio Calabria. Nei provvedimenti restrittivi notificati a Giusti e ad altre sei persone vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione in atti giudiziari aggravata dall’aver favorito una cosca di ‘ndrangheta e il concorso esterno in associazione mafiosa

Il giudice Giancarlo Giusti era stato condannato dal gup di Milano a 4 anni di reclusione il 27 settembre 2012 ed il giorno successivo aveva tentato il suicidio nel carcere milanese di Opera in cui era detenuto. Soccorso dalla polizia penitenziaria, era stato poi ricoverato in ospedale in prognosi riservata. Successivamente aveva ottenuto gli arresti domiciliari.

Giusti, dal 2001 giudice delle esecuzioni immobiliari a Reggio Calabria e poi dal 2010 gip a Palmi, era stato arrestato per corruzione aggravata dalle finalità mafiose il 28 marzo 2012 nell’ambito di una inchiesta della Dda di Milano sulla presunta cosca dei Valle-Lampada e, in particolare, in un filone relativo alla cosiddetta “zona grigia”. La Dda di Milano gli ha contestato di essere sostanzialmente a ”libro paga” della ‘ndrangheta.

In particolare, i Lampada, sempre secondo l’accusa, non solo gli avrebbero offerto ”affari”, ma avrebbero anche appagato quella che il gip di Milano, nell’ordinanza di custodia cautelare, aveva definito una vera e propria ”ossessione per il sesso”, facendogli trovare prostitute in alberghi di lusso milanesi.