Giandomenico Caramia operato per obesità, morto per embolia polmonare

TARANTO – E' stata un'embolia polmonare a provocare il decesso di Giandomenico Caramia, di 42 anni, originario di Villa Castelli (Brindisi), organettista e percussionista morto un mese dopo aver subito un intervento per la riduzione dell'obesita'. Lo ha stabilito l'autopsia eseguita questo pomeriggio dall'anatomopatologo Marcello Chironi e dal chirurgo Francesco Puglisi. Il pm Filomena Di Tursi ha iscritto dieci medici nel registro degli indagati per omicidio colposo.

Caramia, impegnato piu' volte nell'Orchestra di musica popolare de ''la Notte della Taranta'', si era sottoposto il 10 novembre scorso a gastroplastica verticale con bendaggio gastrico nell'ospedale "Santissima Annunziata" di Chieti dall'equipe guidata dal professor Franco Relmi. Rientrato nella sua abitazione, a Martina Franca, dove viveva da solo, l'11 dicembre scorso aveva chiamato il 118 dopo aver avvertito un malore, ma il personale sanitario non aveva riscontrato alcun sintomo particolare.

Il 14 dicembre si e' sentito male nuovamente ed e' stato trasportato d'urgenza presso l'ospedale civile di Francavilla Fontana (Brindisi), dove, dopo una visita di controllo, e' stato dimesso perche' valutato ''negativo non preoccupante''. Due giorni dopo l'uomo e' stato colto da un nuovo malore mentre in casa c'era sua sorella. Caramia e' morto per arresto cardiocircolatorio e a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione degli operatori del 118 giunti sul posto.

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