Gianluca Lotti: “Spegni la luce”. E uccide il compagno di stanza con l’accetta

 Gianluca Lotti: "Spegni la luce". E uccide il compagno di stanza con l'accetta
Montecatini

PISTOIA – “Spegni quella luce”. Una richiesta degenerata in un raptus di follia omicida. Una semplice lite che ha portato Gianluca Lotti, 38 anni, uccidere il suo compagno di stanza, Massimo Tarabori di 47 anni, con un’accetta. E’ accaduto in una casa famiglia nelle campagne di Montecatini, a Massa e Cozzile, in provincia di Pistoia, nella notte tra venerdì 10 e sabato 11 gennaio. Lotti aveva già ucciso: nel 1998 si accanì con un bastone ed una trivella sulla fidanzata e fu condannato a 24 anni di carcere.

Secondo una prima ricostruzione, tra i due uomini non vi erano mai stati litigi. Poi la sera del raptus omicida tutto è iniziato per la luce accesa nella camera dove vittima e assassino dormivano insieme. Una lite furibonda, Lotti avrebbe preso l’accetta e si sarebbe avventato sul compagno di stanza.

All’arrivo del personale della casa famiglia, allertato dalle grida, la stanza era piena di sangue e il killer era ancora intento ad accanirsi sul corpo della vittima con l’accetta.

Lotti aveva già ucciso nel 1998. La vittime è la sua ragazza, Silvia Gianni, che aveva 20 anni. La ragazza venne prima colpita con un bastone e poi finita con una trivella. In primo grado a Lotti fu riconosciuta la seminfermità mentale e venne condannato a 24 anni di carcere.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie