Gigliola Guerinoni, la “Mantide di Cairo Montenotte”, è di nuovo libera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Marzo 2014 - 15:09 OLTRE 6 MESI FA
Gigliola Guerinoni, la "Mantide di Cairo Montenotte", è di nuovo libera

Gigliola Guerinoni

ROMA – Gigliola Guerinoni, la “Mantide di Cairo Montenotte” (Savona), è di nuovo libera, dopo 26 anni di carcere per l’omicidio dell’amante Cesare Brin. La donna, che oggi ha 69 anni, è stata al centro di un caso giudiziario che ha appassionato l’opinione pubblica ed i media a partire dall’estate del 1987.  

Il tribunale di Sorveglianza di Roma ha accolto un’istanza dell’avvocato della Guerinoni e, considerato il “comportamento sufficientemente partecipativo” della donna durante l’affidamento in prova ai servizi sociali nel corso del quale si è dedicata “con continuità al proprio lavoro, aderendo alle prescrizioni senza mai assumere atteggiamenti polemici”, ha dichiarato estinta la pena.    

Nel 2002 Guerinoni aveva ottenuto la semilibertà e lavorava in un albergo nel centro di Roma come stiratrice, per rientrare la sera nel carcere di Rebibbia.    

L’omicidio di Cesare Brin, farmacista di Cairo Montenotte e presidente della locale società di calcio, avvenne la notte tra il 12 e il 13 agosto 1987. Legato alla Guerinoni da una relazione extraconiugale, all’epoca dei fatti quarantaduenne e titolare di una galleria d’arte, l’uomo fu ucciso con un colpo violento alla testa dato con un oggetto contundente.

Il cadavere fu trovato una settimana dopo su un’altura di Cairo. Per l’omicidio, in concorso con la “Mantide”, fu condannato a 15 anni di reclusione anche Ettore Geri, anziano convivente della Guerinoni. Nelle motivazioni alla sentenza della Cassazione che, il 17 dicembre 1991, confermò le condanne inflitte dalla corte di assise di appello di Savona, si affermava che il delitto avvenne in casa della Guerinoni. Sullo sfondo una storia caratterizzata da sesso, ricatti e frequentazioni ambigue.