Fano, padre annega e muore. Ritrovato il corpo del figlio disperso in mare

Padre e figlio sono morti annegati mentre stavano facendo il bagno su una spiaggia di Gimarra a Fano. L'altro figlio, trasportato in ospedale, non sarebbe in gravi condizioni.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Luglio 2022 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA
Gimarra a Fano, muore annegato mentre stava facendo il bagno: disperso anche il figlio

Gimarra a Fano, muore annegato mentre stava facendo il bagno: disperso anche il figlio (foto d’archivio Ansa)

E’ stato individuato il corpo del bambino di 8 anni, disperso dalla mattina di sabato, 9 luglio, dopo che era andato a fare un bagno con il padre, anche lui morto annegato, e il fratello 13enne, ora in ospedale. Il corpo è stato individuato nei pressi di una scogliera. Le operazioni di recupero sono in corso da parte dei vigili del fuoco e della Guardia costiera.

Le prime notizie

Questa mattina il mare a Fano è molto grosso e sventola la bandiera rossa per segnalare che la balneazione è pericolosa. I tre bagnanti erano nei pressi delle scogliere frangiflutto: quando sono stati raggiunti dai soccorritori, il ragazzino più grande è stato subito ventilato in acqua e poi trasportato in un luogo dove sono state praticate le prime manovre rianimatorie.

Ora il tredicenne si trova all’ospedale Salesi di Ancona. Nonostante abbia inalato un po’ di acqua, è risultato in buone condizioni generali di salute e non necessita di ricovero in rianimazione in quanto “respira in maniera autonoma”, fanno sapere fonti ospedaliere. Sarà ricoverato nel reparto di Pediatria.

Per il padre e il bambino invece non c’è stato nulla da fare. Tra le ipotesi c’è anche quella di malori dovuti a congestione. S

“Non si deve entrare in acqua con queste condizioni”

“Non entrate in acqua, non fate il bagno, quando il mare è in queste condizioni”. E’ l’appello di Enzo Maggi, uno dei soccorritori.

Maggi è presidente di Maredentro, associazione fanese che si occupa di sport acquatici e protezione civile per il soccorso in mare. Oggi il mare è grosso e sventola la bandiera rossa, che segnala la pericolosità della balneazione. “E’ un appello che lancio da anni – dice all’agenzia Ansa -. Quando il mare è così non mettetevi in pericolo e non mettete in pericolo gli addetti al salvataggio. Abbiate rispetto per i vostri limiti, per chi vi dovrà poi soccorrere, abbiate rispetto per il mare. E’ una campagna che porto avanti da anni, specie nelle scuole. Le istituzioni dovrebbero attivarsi di più. Non servono divieti per legge, serve un cambiamento culturale, una cultura del mare: l’Italia ha 8.800 km di coste e queste tragedie non dovrebbero più accadere”.