Ginecologo Biagio Adile, parla la sessuologa Spina: “Forse non è il primo caso”

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Ginecologo Biagio Adile, parla la sessuologa Spina: “Forse non è il primo caso”

PALERMO – Quello della paziente tunisina che sarebbe stata violentata dal ginecologo Biagio Adile potrebbe non essere un caso isolato. “Non ci si sveglia a 65 anni con la voglia di stuprare”. A dirlo è la sessuologa Rosamaria Spina, intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso del programma Genetica Oggi per commentare la vicenda del primario di ginecologia di Palermo ai domiciliari con l’accusa di aver violentato una sua paziente di 28 anni.

“Quando un paziente si trova al cospetto di un medico, ha spiegato la sessuologa a Radio Cusano Campus, oltre ad una sorta di ‘dipendenza’ fisica ha anche una dipendenza psicologica. Ognuno di noi pensa sempre di rivolgersi al professionista più preparato, riponiamo nella persona tutta la nostra fiducia e speranza. Per questo se ci si ritrova in situazioni di questo tipo diventa ancora più difficile reagire perché si creano situazioni di sudditanza”.

Per questo, secondo la dottoressa Spina,

“Quello che mi viene da pensare è che questa potrebbe non essere l’unica situazione di abuso o violenza che questo primario ha messo in atto perché è difficile a questa età arrivare a situazioni del genere. Un medico non si sveglia a 65 anni con l’idea di abusare di una paziente, anche se molto più giovane di lui. Di solito queste sono condizioni che si verificano già in tempi precedenti o comunque la tentazione non nasce nell’età matura ma la persona si porta dietro dalla giovane età. Poi bisogna capire se si riesce a gestire il desiderio sessuale oppure si soccombe a quello che è un disagio psicologico di fondo che comunque c’è e in questo caso si manifesta attraverso la professione medica”.

 

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