Gino Ghirelli, morto tassista aggredito a Firenze nel 2017. Era in coma da 2 anni Gino Ghirelli, morto tassista aggredito a Firenze nel 2017. Era in coma da 2 anni

Gino Ghirelli, morto tassista aggredito nel 2017. Era in coma da 2 anni

Gino Ghirelli, morto tassista aggredito a Firenze nel 2017. Era in coma da 2 anni
Gino Ghirelli, morto tassista aggredito nel 2017. Era in coma da 2 anni (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Gino Ghirelli è morto dopo quasi due anni e mezzo di coma irreversibile: Gino è il tassista che nel luglio del 2017, a Firenze, era stato colpito nel corso di un litigio con due clienti. Per quell’episodio, è in corso un procedimento giudiziario a carico dei due giovani: assolti in primo grado (“legittima difesa”, secondo il giudice), a febbraio si celebrerà il processo d’appello dopo che la sentenza è stata impugnata, oltre che dalla figlia e dalla moglie di Ghirelli, anche dal pubblico ministero.

Il diverbio avvenne la notte del 12 luglio. I due, poco più che ventenni, salirono a bordo del taxi di Ghirelli in piazza del mercato nuovo, nel centro città. Non avendo soldi per pagare la corsa, il taxi accostò in piazza Beccaria vicino a un bancomat, e mentre uno dei due prelevava, iniziò un diverbio che finì a pugni. Dopo aver avvertito la centrale di quanto accadutogli, Ghirelli rientrò a casa. Nella notte si sentì male, e da lì non si è più ripreso.

Claudio Giudici, presidente nazionale di Uritaxi, ha ricordato il collega deceduto per una “vile aggressione”. “Dopo oltre due anni di coma, a pochi giorni da quel Natale che lui abitualmente festeggiava vestito da Babbo Natale, portando doni ai bambini presso le scuole dell’Isolotto, ci ha salutati. Gino è stato vittima di una cultura bullista che non ha rispetto di chi lavora. Ci sono culture oggi, anche più arretrate della nostra, che hanno profondo rispetto per anziani, bambini e chi si trova sul lavoro.

La tragica scomparsa di Gino è un monito al nostro tempo, alla nostra società, a ritrovare civiltà, sensibilità e delicatezza per tutto ciò. Un monito rivolto all’uomo della strada e a chi è guida, legislatore e giudice delle comunità. Noi lavoreremo per fare giustizia per questa sua violenta scomparsa. Ciao Gino e, seppur nella tristezza del momento, Buon Natale a te ed alla tua famiglia”. (Fonte Agi).

Gestione cookie