Gino Paoli: “Potrei picchiare, mi hanno tirato tanta m… addosso”

Gino Paoli: "Potrei picchiare, mi hanno tirato tanta m... addosso"
Gino Paoli: “Potrei picchiare, mi hanno tirato tanta m… addosso” (foto Lapresse)

ROMA – “Sono ferito, umiliato, mi hanno tirato addosso tutta la merda possibile. Potrei picchiare, anche se ho 80 anni”: Gino Paoli, intervistato sul Corriere della Sera da Mario Luzzatto Fegiz, non nasconde di essere rimasto amareggiato per la vicenda della presunta evasione fiscale, che l’ha portato a dimettersi da presidente della Siae:  “Mi hanno tirato addosso tutta la m… possibile. Eppure i miei avvocati mi assicurano che non ho commesso nessun reato”.

“In questi giorni ho lungamente riflettuto – racconta – Mi sono chiesto: faccio più danno alla Siae e ai suoi soci e iscritti restando alla guida, con la certezza di finire tutto quello che ho cominciato, o dimettendomi lasciando molte cose incompiute? Alla fine ho deciso”. Quindi Paoli spiega di aver cancellato “due concerti e una manifestazione in memoria dello studioso e amico Gianni Borgna. E sa perché l’ho fatto? Perché mi conosco. Se qualcuno, in queste occasioni pubbliche, mi avesse fatto qualche battuta di quelle che circolano adesso, qualche sfottò, bene io l’avrei mandato all’ospedale nonostante i miei ottant’anni e a condizione che il “battutista” non fosse un campione di Sumo”. “Quando mi sento ferito o umiliato ingiustamente – aggiunge – io non porgo l’altra guancia. Sono capace di scatti d’ira incredibili”.

“Mi sento umiliato – ribadisce – Provo amarezza e rabbia. Non so dire quanta. Tutta la mia vita vissuta sempre con grande onestà e coerenza travolta da una intercettazione casuale che non prova nulla. E poi, quando tutto sarà chiarito, il mostroevasore da sbattere in prima pagina verrà riabilitato con una notizia breve nelle pagine interne”.

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