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Gioco dei No Tav, tiro alle sagome di Caselli

di Emiliano Condò |21 Febbraio 2012 22:33

TORINO, 21 FEB – Tre palle un soldo, anzi un euro: ma questa volta il tipico giochino da luna park di una volta ha visto come bersagli i fantocci di magistrati, sindaci e altre personalita' considerate nemiche dei No Tav.

E' accaduto sabato scorso a Bussoleno (Torino) durante la festa di piazza organizzata dal movimento No Tav in occasione del Carnevale, e la cosa non e' sfuggita ai carabinieri e alla Digos della Questura di Torino, dove sono stati acquisite fotografie e documenti.

Con un euro si guadagnava il diritto di tirare tre volte contro i barattoli con i volti di Mario Virano, presidente dell'Osservatorio sulla Torino-Lione, di Gian Carlo Caselli, il Procuratore della Repubblica che ha chiesto e ottenuto l'arresto di 26 attivisti No Tav, del sindaco di Torino, Piero Fassino, del parlamentare Stefano Esposito (Pd), sostenitore della linea ferroviaria ad alta velocita', l'esponente del Pdl piemontese Agostino Ghiglia e di altri ancora.

L'iniziativa, definita ''il pezzo forte della giornata'' dai siti No Tav, era rivolta in particolare ai bambini: ''Attenzione – si legge in un resoconto -. I No Tav piu' piccoli si allenano tenacemente e hanno buona mira''.

Gli esperti della Digos fanno presente che banchetti del genere non sono nuovi: a Torino, negli anni passati, ne sono spuntati in chiave antileghista durante iniziative di protesta contro le politiche sull'immigrazione e i Cie. La matrice – dicono in Questura – e' quasi sempre anarchica.

Imbastire un vero e proprio procedimento penale, pero', e' difficile, perche' i reati che si possono configurare sono la diffamazione e le minacce e sono perseguibili solo dopo una querela dei diretti interessati.

La prassi, comunque, vuole che venga inoltrata per opportuna conoscenza una segnalazione alla Procura, in questo casi ai pubblici ministeri che seguono il fenomeno No Tav.

Ad emergere potrebbero essere delle violazioni amministrative (che non sono di competenza delle forze dell'ordine) come quella segnalata da uno dei ''bersagli'', Stefano Esposito: ''Mi auguro che i No Tav abbiano fatto pagare lo scontrino per quell'euro, in modo tale che la mia sagoma possa avere contribuito a risanare il bilancio dello Stato e a contrastare l'evasione fiscale''.

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