Funerali privati e cremazione. Martedì l’ultimo saluto a Giorgio Bocca

Giorgio Bocca (LaPresse)

MILANO – Funerali privati, aperti al pubblico ma senza la consueta processione di “autorità” e poi la cremazione. Giorgio Bocca, scomparso il 25 dicembre ha deciso così.

Le esequie si svolgeranno martedì 27 dicembre alle 11, nella basilica di San Vittore al Corpo a Milano. Il corpo del giornalista, a quanto si apprende dai familiari, sarà cremato e le ceneri saranno tumulate a La Salle, in Valle d’Aosta, dove il giornalista aveva una casa per le vacanze.

Non è previsto quindi l’intervento delle autorita’ durante la cerimonia funebre, alla quale quale pero’ potranno partecipare tutti i cittadini. Alle 10 partira’ il corteo funebre dalla casa del giornalista, in via De Grassi, a Milano, e raggiungerà la basilica a poche centinaia di metri di distanza dall’abitazione. Nelle prossime settimane invece potrebbe essere organizzata una iniziativa pubblica per ricordare il giornalista scomparso all’eta’ di 91 anni.

Nella casa di Giorgio Bocca, in via Giovannino De Grassi a Milano, per tutto il giorno di Santo Stefano sono continuate le visite di amici, vicini e parenti.   Da Ottavio Missoni al direttore del Corriere Ferruccio De Bortoli a via Grassi è stato un continuo viavai. A ricevere gli ospiti sono stati la moglie Silvia, la figlia Nicoletta e i nipoti, nelle stanze dove Giorgio Bocca ha scritto i suoi ultimi editoriali e dove amava trascorrere il tempo libero leggendo, in compagnia dei suoi gatti.

I parenti hanno invitato a bere un caffe’ i cronisti, che da stamani stazionano sotto casa, perche’ ”Giorgio faceva il vostro lavoro, e sappiamo che cosa vuol dire prendere freddo”. ”Il corpo verra’ cremato e sepolto in Valle d’Aosta – hanno spiegato i parenti – vicino alle montagne che tanto amava e dove aveva trascorso tante ore felici”.

A celebrare le esequie sara’ un prete di Lodi, amico della famiglia Bocca. ”Mio padre ha vissuto da cronista e dal mestiere della cronaca ha imparato a rimanere sempre legato ai fatti” ha raccontato la figlia Nicoletta, che possiede un’azienda vinicola, perche’, come spiega, ”fortunatamente il giornalismo non e’ un mestiere ereditario”.

”Giorgio aveva la capacita’ di raccontare basandosi sempre sui fatti concreti – ha concluso – e questa qualita’ la ritrovo anche leggendo le ultime pagine di diario che ci ha lasciato”.

Il 26 dicembre, invece, è stato il giorno del ricordo commosso. Di Bocca hanno parlato in tanti  capo dello Stato Giorgio Napolitano fino al presidente della Federazione Nazionale della Stampa Franco Siddi. Su BlitzQuotidiano anche un sentito ricordo di Giuseppe Giulietti che dedica al giornalista “partigiano della libertà” un lungo commento.

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