Giovanni Capuozzo uccise ladro in casa a Gioia Sannitica: condannato a 10 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2014 - 14:56 OLTRE 6 MESI FA
Giovanni Capuozzo uccise ladro in casa a Gioia Sannitica: condannato a 10 anni

Giovanni Capuozzo uccise ladro in casa a Gioia Sannitica: condannato a 10 anni

CASERTA – Giovanni Capuozzo uccise il ladro che stava entrando nella stanza dove dormivano le sue figlie nella loro casa di Gioia Sannitica, in provincia di Caserta. Era il 6 luglio 2012 quando Capuozzo sentì qualcuno in casa, prese il fucile e uccise un ladro. Ora l’uomo, un carpentiere, è stato condannato a 10 anni di carcere e al pagamento di un risarcimento da 50 mila euro ai familiari del ladro.

​Marilù Musto sul Mattino scrive:

“La sentenza è stata letta ieri dal giudice Nicoletta Campanaro al termine di un processo con rito abbreviato nel tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Omicidio volontario è la contestazione mossa all’uomo al quale sono state concesse le generiche prevalenti. Il pm della procura che ha svolto le indagini, Silvio Marco Guarriello, aveva chiesto esattamente la pena di 10 anni di carcere.

Capuozzo, difeso dai legali Luigi Iannettone ed Ercole Di Baia, dovrà anche pagare ai familiari della vittima 50 mila euro di danni, ma si tratta di una cifra che potrebbe essere poi quantificata con esattezza in sede civile. La moglie dell’albanese si era, infatti, costituita parte civile nel procedimento”.

Quando Capuozzo venne arrestato, la comunità si schierò dalla sua parte:

“La comunità era espasperata e quando l’operaio venne arrestato con l’accusa grave di omicidio in molti protestarono. In realtà, dopo aver ucciso l’albanese, Capuozzo avrebbe caricato il cadavere di Dasmir Xhelpa su un furgone e lo avrebbe gettato nel fiume Volturno. La consorte del ladro non vedendo rincasare il marito sporse denuncia indicando ai carabinieri il luogo esatto dove era andati a rubare con dei complici.

Dopo poco l’operaio, messo alle strette, confessò tutto e condusse gli inquirenti nel posto lungo il Volturno dove aveva lasciato il cadavere. Le due consulenze balistiche redatte dagli esperti Giaquinta e Affinita, hanno dimostrato che il colpo che ha trapassato il corpo di Dasmir Xhelpa era entrato mentre quest’ultimo cercava di dirigersi in direzione di Capuozzo e quindi il carpentiere, sparando con il suo fucile da caccia, non avrebbe fatto altro che difendersi dall’albanese”.