Roma, studente di 17 anni suicida: indagato il prof. I compagni: "Lo derideva e lo umiliava" Roma, studente di 17 anni suicida: indagato il prof. I compagni: "Lo derideva e lo umiliava"

Giudice intasca tangenti dai risarcimenti alle famiglie: loro incassano, lui chiede percentuali

Il giudice che intasca le tangenti dalle famiglie che hanno ricevuto un risarcimento. Si prendeva una parte del risarcimento pagato dall’assicurazione. Due episodi: soldi presi alla famiglia di un neonato che aveva subito danni irreversibili alla nascita per colpa dei medici. Ma anche dalla famiglia di una ragazza di 23 anni uccisa in un incidente stradale. 

Le vittime sono rappresentate in giudizio proprio dall’ex moglie del giudice, che fa l’avvocato. Non solo, come giudice civile del tribunale, il magistrato, ora finito in carcere, avrebbe elargito numerosi incarichi ad amici professionisti. Parte di quella che gli investigatori definiscono la sua “cricca”. E avrebbe infine ricevuto denaro da un affermato imprenditore del settore dei surgelati, per sostenere le imprese della sua barca a vela. Facendo risultare che si trattava di sponsorizzazioni per una associazione sportiva.

Giudice e tangenti, la rete del magistrato

Con l’accusa di essere al centro di una rete di favori e di scambi che prevedeva un utilizzo distorto della funzione giudiziaria, il giudice è stato arrestato. Una indagine che ha portato complessivamente all’arresto di sei persone (tre ai domiciliari). In tutto sono 21 gli indagati e tra loro anche altri due magistrati anche se questi con ruolo marginale.

Il giudice non avrebbe avuto alcuna remora, stando a ciò che riporta il gip nell’ordinanza “a speculare su tragedie umane con spregiudicata disinvoltura”. Si parla di due giudizi in particolare: una causa del 2007 sulla morte di una ragazza di 23 anni, e una causa riguardante un bambino nato con traumi permanenti per colpa medica. Nel primo caso 300mila euro sarebbero stati messi a disposizione del giudice attraverso il conto intestato alla ex suocera, indagata a piede libero.

Nel secondo, circa 150mila euro. La ex moglie, avvocato, tra l’altro nominata, a seguito di “minacce” del giudice, come legale patrocinante. Il giudice avrebbe poi minacciato i genitori del bambino di far togliere loro la potestà sul figlio grazie alle sue conoscenze.

 

Gestione cookie