Giustizia lenta: male Catanzaro, Bari la più “veloce”

A Bari i giudici lavorano, a Catanzaro un po’ meno. Sono i risultati dei numeri della giustizia italiana venuti fuori dal “sistema Castelli” i cui dati, riportati dal Giornale, hanno esposto la seguente sentenza: a Bari nel 2008 i giudici hanno chiuso 367 processi, a Catanzaro solo 37.

Inoltre a Bari l’indice di ricambio che misura il rapporto fra procedimenti sopravvenuti e procedimenti definiti, è il più verde d’Italia e si attesta al 172,13 per cento; a Catanzaro le cifre precipitano: l’indice è del 62,89 per cento, ovvero per 7.470 fascicoli nuovi ne sono stati smaltiti 4.698.

È su questa pista che si era spinta negli anni scorsi la Global Brain, chiamata dall’allora Guardasigilli Roberto Castelli. La Global Brain non ha avuto il tempo per approfondire le cifre ma se si segue la catena di montaggio dei fascicoli si scoprono altri dati. Paragonando infatti gli uffici del gip-gup delle due città si trovano altre anomalie: l’indice di ricambio a Bari è del 108,67 per cento, a Catanzaro sprofondano, ancora una volta, al 71,64 per cento.

I numeri venuti fuori dall’indagine della Global Brain, bocciata dalla Corte dei conti perché poco attendibile e poco esperta nel campo, fanno però riflettere il Csm (Consiglio superiore magistratura) che ammette: «Oltre il 30 per cento delle toghe deve rimboccarsi le maniche e lavorare di più. Alzare la produttività è un imperativo nel settore civile, dove il lavoro degli esperti è più avanzato e ci si orienta a fissare una soglia minima di 100-110 sentenze».

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