Iniziato il sesto giorno di ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due giovani scomparsi da sabato sera.
I Vigili del fuoco di Pordenone stanno scandagliando, da questa mattina, il lago di Barcis (Pordenone) alla ricerca di tracce dei ragazzi veneti scomparsi sabato scorso. Da quanto si apprende, la località non è stata scelta in base a elementi precisi, ma perché si trova lungo la direttrice che l’auto ha seguito nella notte tra sabato e domenica. I dispositivi di lettura targhe l’hanno infatti immortalata lungo la strada pedemontana a Caneva, quindi a Polcenigo e successivamente, in maniera del tutto sorprendente, nella stazione turistica del Piancavallo, a 1.300 metri di quota, raggiungibile con una lunga deviazione.
Siccome la “fotografia” successiva è stata scattata all’uscita delle gallerie tra Erto e Casso e Longarone (Belluno), non lontano dalla diga del Vajont, le ricerche si concentrano oggi sul lago di Barcis, località dove il veicolo è obbligatoriamente transitato. Sul posto, assieme alle squadre speleo-alpino-fluviali, ci sono anche i sommozzatori. Secondo quanto apprende l’agenzia Ansa, analoghi campi base saranno allestiti in altre aree lungo il percorso dell’utilitaria dove esistono corsi d’acqua o dirupi molto profondi.
Filippo Turetta indagato per tentato omicidio. Perquisizioni in corso
Filippo Turetta è ora indagato dalla Procura di Venezia per l’ipotesi di tentato omicidio. Lo riferisce una nota della stessa Procura, spiegando che l’iscrizione, anche a tutela dello stesso indagato, è avvenuta in seguito “al primo esito” delle risultanze di indagine per accertare eventuali responsabilità penalmente rilevanti.
In queste ore, si legge dalle agenzie, sono in corso alcune perquisizioni.
Repertati anche dei capelli
Ci sarebbero stati anche dei capelli sul tratto di asfalto, in zona industriale a Fossò (Venezia), dove domenica mattina sono state repertate alcune presunte macchie di sangue.
Materiale biologico – riferiscono i quotidiani – che è stato inviato per le analisi di laboratorio ai Ris dei Carabinieri, per confrontarne il dna con quello di Giulia e di Filippo. Le tracce erano state trovate dai Carabinieri nella V Strada dell’area industriale di Fossò, a circa 6 chilometri di distanza dal parcheggio di Vigonovo, davanti alla casa di Giulia, dove i due ragazzi era stati uditi litigare in macchina.
Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, l’ultimo avvistamento
La Fiat Punto nera di Filippo è stata vista con certezza l’ultima volta domenica mattina, alle 9.07, tra Cortina e Dobbiaco nella zona delle Dolomiti di Sesto, in alta Val Pusteria. Una zona conosciuta da Turetta, appassionato di montagna, che in passato aveva soggiornato nella vicina Val Fiscalina.
Ieri Giulia si sarebbe dovuta laureare
Ieri è stata una giornata segnata emotivamente dalla proclamazione delle lauree alle quali doveva partecipare anche Giulia Cecchettin. Doveva essere una delle prime ad essere chiamata nell’aula del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione (Dei) di via Gradenigo, a Padova. Il suo nome è stato naturalmente stato tolto dall’elenco dei laureandi. Tra i compagni di corso l’aria era mesta: “Certo – ha detto una ragazza – tutti pensiamo a Giulia e alla sua vicenda. Cerchiamo di non farci venire brutti pensieri, e speriamo che lei e Filippo ritornino”. Al termine della sessione, il presidente della commissione di laurea in Ingegneria biomedica, Stefano Tomasin, ha dedicato “un pensiero particolare a Giulia, scomparsa da alcuni giorni e che avrebbe dovuto oggi sostenere l’esame finale. La comunità dei docenti e del personale del Dipartimento si unisce a quella degli studenti, nell’augurio di avere presto lei tra i nostri neolaureati, e di vedere anche Filippo raggiungere questo traguardo”.