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Giulia Ligresti a Porta a Porta: Cancellieri junior, il carcere durissimo…

di Daniela Lauria |14 Novembre 2013 21:45

Salvatore e Giulia Ligresti

ROMA  – E’ stato Piergiorgio Peluso, figlio di Annamaria Cancellieri nonché ex direttore generale Fonsai, a distruggere la società di assicurazioni? A lasciarlo intendere è Giulia Ligresti, intervistata da Bruno Vespa a Porta Porta, che premette: “Le intercettazioni sono frammenti di dialoghi e di discorsi che andrebbero valutati in un contesto più generale”.

Detto questo però, Ligresti conferma il giudizio dato sull’operato del figlio di Cancellieri: “Si sarebbe potuti arrivare a una soluzione diversa rispetto ad un aumento di capitale così importante”, spiega. E aggiunge: quello di Fonsai nell’anno della gestione Peluso, è stato “un aumento di capitale fatto nel momento della tempesta perfetta dei mercati, in un momento molto difficile”.

Nell’intervista, in onda giovedì sera su Raiuno, Giulia Ligresti si dice dispiaciuta per i guai recati all’amica Cancellieri, e per le telefonate tra la sua famiglia e il ministro: “Questo mi dispiace moltissimo, mi dispiace comunque per le persone che in qualche modo mi sono state vicine che hanno cercato di aiutarmi in un momento per me di grandissima difficoltà”.

Poi racconta dei giorni trascorsi in carcere: “Sono stati un’esperienza durissima ma umanamente molto forte perché ho conosciuto persone meravigliose, volontari, personale, tra le stesse detenute che mi hanno aiutato a superare momenti difficili”. Alla domanda se avesse pensato al suicidio, risponde non “concretamente, ma vi assicuro che è una condizione davvero molto molto dura. In alcuni momenti ho pensato di non farcela e anche che non valesse la pena resistere”.

In ogni caso, ha aggiunto Giulia Ligresti, “l’esperienza del carcere mi è servita a capire che anche senza andare lontano come già facevo”, ad esempio in Africa, “c’è molto da fare anche qui per aiutare il prossimo e se me ne fosse data la possibilità vorrei occuparmi dei detenuti, avendo oggi una maggiore consapevolezza di cosa vuol dire vivere in carcere rispetto a chi ne parla ma non ha vissuto questa esperienza”.

A Vespa che chiedeva cosa pensasse della sua immagine riscontrata sui media Ligresti risponde: “Non mi piacerei, non mi sarei simpatica ma la descrizione che fanno di me spesso non corrisponde a quello che sono veramente. I miei figli non mi riconoscono in questa immagine” di donna ricca e viziata. E “sono qui anche perché i miei figli mi hanno chiesto di raccontare com’è davvero la loro mamma”.

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