Giuseppe Nanula disperso a Olbia: test del Dna conferma l’identificazione

OLBIA – Il test del Dna ha confermato che i resti umani recuperati in mare da un peschereccio al largo di Punta Timone, all'interno dell'Area marina protetta di Tavolara, sono di Giuseppe Nanula, di 27 ani, di Trani, il sottocapo della Capitaneria di Porto di Olbia scomparso il 30 marzo del 2011 dopo essere caduto dal gommone sul quale stava effettuando un pattugliamento.

La conferma definitiva e' arrivata dai Carabinieri del Ris di Cagliari e dalla Procura della Repubblica di Tempio al termine di accertamenti con apparecchiature di ultima generazione che hanno consentito la mappatura genetica nonostante la contaminazione da acqua marina di tutti i tessuti. I resti umani erano rimasti impigliati, il 20 ottobre scorso, nelle reti di un peschereccio. Subito si era pensato potesse trattarsi di Nanula, ma la madre del giovane, Sabina Battaglia, aveva continuato a sperare sostenuta dalla segnalazioni arrivate alla trasmissione

''Chi l'ha visto?'' da tutt'Italia su presunti avvistamenti del figlio. Sull'incidente che provoco' la caduta in mare di Nanula e della collega Valentina Muscarnera, di 23 anni, di Sciacca, sono ancora in corso accertamenti della magistratura. La giovane donna venne salvata da alcuni pescatori, mentre il sottocapo non fu trovato nonostante ricerche estese ad un'area molto vasta.

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