Ilva, scoppio di scorie in un reparto sequestrato: operaio ustionato

Pubblicato il 3 Ottobre 2012 - 17:45 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO – Scoppio in uno dei reparti sequestrati dell’Ilva: un operaio, Giuseppe Raho, di 34 anni, che era dentro è stato ustionato.

L’uomo ha subito ustioni di primo grado in seguito allo scoppio delle scorie incandescenti di un contenitore denominato ‘paiola’, all’interno del reparto Grf (Gestione recupero ferro), uno di quelli sottoposti a sequestro dalla magistratura.

L’uomo, investito dalle scorie mentre era a bordo di una escavatrice, è stato soccorso e medicato nell’infermeria dello stabilimento. Le sue condizioni non sembrano gravi. Nel reparto Grf, secondo fonti sindacali, era in corso un’operazione di svuotamento del grosso contenitore (la paiola) che contiene scorie prodotte dall’Acciaieria 2 nei processi di formazione delle bramme. Le scorie sono scoppiate a contatto con il terreno umido, schizzando in varie direzioni.

L’incidente è avvenuto proprio mercoledì 3 poco dopo che al Senato è stato tramutato in legge il decreto per la bonifica dell’Ilva di Taranto ed è cominciato il processo ai vertici dell’Ilva e dell’ex Italsider accusati di omicidio colposo per la morte di 15 operai, malati di amianto.

La legge per la bonifica dell’Ilva stabilisce disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione del territorio di Taranto.

Una legge urgentissima non solo perché parte dei reparti dell’Ilva sono sotto sequestro per danno ambientale ma anche perché i tumori causati dalle emissioni dello stabilimento tarantino sono in aumento. Secondo la responsabile controllo spesa farmaceutica della Asl, Rossella Moscogiuri, “nel primo semestre del 2012 si registra un drastico aumento di ricoveri per patologie tumorali su tutto il territorio della Asl di Taranto, pari a un +50% rispetto al primo semestre del 2011”.