Il dottor Giuseppe Vallo salva un 90enne che non voleva essere curato: "Dottore ho 90 anni..." Il dottor Giuseppe Vallo salva un 90enne che non voleva essere curato: "Dottore ho 90 anni..."

Il dottor Vallo salva un 90enne che non voleva essere curato: “Dottore lasciami andare”

Ha salvato un 90enne malato di Coronavirus che gli aveva chiesto di lasciarlo andare, il dottore Giuseppe Vallo condivide la storia su Facebook.

Il dottor Giuseppe Vallo ha condiviso su Facebook la storia del 90enne che ha salvato dal Coronavirus anche se gli aveva chiesto di farlo morire. Il dottor Vallo è il responsabile Riabilitazione Respiratoria presso il Cof Lanzo Hospital ad Alta Valle Intelvi.

Nel post racconta dell’anziano malato di Covid, che guarda il casco cpap e lo allontana stringendo contemporaneamente la mano al medico. “Dottore, ho fatto tutto quello che volevo nella mia vita, ho 90 anni, lasciami andare”.

Non vuole che si sprechino tempo ed energie per lui. Ha visto negli altri letti tanti pazienti più giovani. Ma il dottore lo incoraggia sorridendo, procede con le cure, lo rimette in piedi. Il novantenne ce l’ha fatta, sta meglio, e ora è stato dimesso.

La lettera del dottor Giuseppe Vallo per il 90enne

Sulla sua pagina Facebook il medico ha scritto un post sotto forma di lettera indirizzata all’anziano. Cof è l’abbreviazione di Clinica ortopedica e fisiatrica. Ma anche qui, con la pandemia che sta devastando la Lombardia, da qualche settimana si è dovuto aprire un reparto Covid. Proprio lì il novantenne è stato ricoverato il primo di novembre.

“Quando ho letto la tua data di nascita ho subito notato che hai solo 8 giorni in più di mio papà, quindi presto farai 91 anni. Il secondo giorno l’ossigenazione era così bassa che ho dovuto metterti un casco cpap con una percentuale di ossigeno del 100% (considerate che quello che respiriamo è il 21%). Mi hai stretto la mano e mi hai detto: ‘dottore ho fatto tutto quello che volevo nella mia vita ho 90 anni lasciami andare’. Il tuo sorriso e la tua dignità mi hanno stretto il cuore così forte che mi sembrava che fossi io quello a cui mancava l’ossigeno”.

La battaglia combattuta insieme

Comincia la battaglia combattuta “insieme”, come dice Vallo. “Sono riuscito a farti vedere con un telefono i tuoi parenti, gli infermieri si sono presi cura di te, tutti hanno fatto con amore il loro lavoro, gli addetti alle pulizie hanno pulito sempre la tua camera e dopo 15 giorni ti abbiamo tirato fuori dalla camera intensiva, bello come prima.. hai ripreso a camminare, con l’aiuto super dei nostri fisioterapisti”.

“Ci hai ringraziato così tante volte ma, la verità, é che noi dobbiamo ringraziare te perché tu ci dai la speranza e la voglia di continuare ogni giorno a lottare: noi abbiamo salvato te e tu hai salvato noi..”, conclude il responsabile del reparto che con il suo post sta ricevendo centinaia di commenti commossi e ringraziamenti.

Il Cof di Alta Valle Intelvi

Nel Cof di Alta Valle Intelvi (un comune di circa 3000 abitanti, nato 3 anni fa dalla fusione di 3 piccoli paesi Lanzo d’Intelvi, Pellio Intelvi e Ramponio Verna) i 43 posti letto Covid sono in prevalenza occupati da residenti di questa zona della Lombardia. Come il novantenne rassegnato a morire. Dalla direzione ospedaliera hanno confermato che il paziente da ieri non è più ricoverato ma non hanno voluto fare altre dichiarazioni. “E’ il nostro lavoro – hanno fatto sapere – Di queste vicende ne succedono tutti i giorni in tutti gli ospedali italiani”. (Fonti: Ansa e Facebook)

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