Giuseppina Casasole uccisa: no caduta nel dirupo, ma spinta con un calcio

Giuseppina Casasole uccisa: no caduta nel dirupo, ma spinta con un calcio
Giuseppina Casasole uccisa: no caduta nel dirupo, ma spinta con un calcio

CUNEO – Non è scivolata nel dirupo, ma è stata spinta da qualcuno. Giuseppina Casasole, la donna di 60 anni trovata morta dopo alcune ore di ricerche lo scorso 30 maggio a Limone Piemonte, è stata uccisa. Un ragazzo di 19 anni è stato fermato il 9 giugno con l’accusa di omicidio volontario e avrebbe confessato di aver spinto giù la donna dal burrone con un calci.

La Casasole si era allontanata da casa per una passeggiata in località Vallone San Giovanni, nel territorio della nota località turistica montana della provincia di Cuneo. Una passeggiata da cui non ha fatto ritorno e così la figlia minorenne ha dato l’allarme: subito sono scattati i soccorsi e il cadavere della donna è stato trovato poche ore dopo alla base di un ripido dirupo.

Secondo una prima ricostruzione, la donna è precipitata per 50 metri ed è morta sul colpo al contatto col suolo. Le indagini hanno però permesso di scoprire che non si è trattato di un incidente, ma che la Casasole è stata spinta. Gli inquirenti hanno così disposto il fermo di un ragazzo di 19 anni, che avrebbe confessato di aver visto la vittima cogliere dei fiori sul ciglio della strada mentre passeggiava con il suo cane e di averle dato un calcio, forse perché sotto l’effetto di droghe, facendola precipitare. Ora il giovane è in stato di fermo nel carcere delle Vallette di Torino con l’accusa di omicidio volontario.

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