Giustizia: conto alla rovescia per le misure sui processi civili

ROMA – Conto alla rovescia per gli interventi del governo sulla giustizia civile; un fronte su cui c'e' ''da lavorare'' perche' il suo funzionamento e' strettamente legato allo sviluppo e alla crescita, ha ribadito oggi il presidente del Consiglio Mario Monti.

Gia' la prossima settimana comincia il suo iter alla Commissione Giustizia del Senato il dl approvato il 16 dicembre scorso dal Consiglio dei ministri che non solo ha introdotto per la crisi di piccole imprese e famiglie ,a cui non sono applicabili le disposizioni del fallimento, la possibilita' di concordare con i creditori un piano di ristrutturazione dei debiti; ma ha anche introdotto misure per l'efficienza della giustizia civile. Un provvedimento che marcera' di pari passo, nella stessa Commissione, con quello sull' emergenza carceri, che dovrebbe portare tra l'altro altri 3300 detenuti a scontare gli ultimi 18 mesi della pena detentiva a casa anziche' in carcere.

Sul dl che riguarda il civile si comincia il 4 con le audizioni del Consiglio nazionale forense, dell'Associazione nazionale magistrati e dell'Organismo unitario dell'avvocatura. Sul provvedimento – che ha potenziato la mediazione, nell'ottica di deflazionare il contenzioso e ha fissato un limite alle spese liquidabili per le controversie davanti ai giudici di pace per le quali non e' richiesta l'assistenza del difensore (un modo per eliminare il contenzioso seriale che spesso grava su questi uffici con gravi conseguenze in termini di costi e carichi di lavoro) – e' molto critica l'avvocatura.

Così ''si demolisce la Costituzione e il diritto di difesa'', accusano i difensori, critici anche sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, che per ora parte dagli uffici dei giudici di pace, con un risparmio stimato di 28 milioni di euro l'anno, destinato a salire sino ai 60-80 milioni l'anno, quando la riforma sara' completa.

Ma l'obiettivo principe e' ridurre la durata del processo civile: oggi un giudizio di primo grado dura in media quattro anni, troppi soprattutto per gli investitori stranieri. Una durata massima di ''tre anni'' è quello che auspica il ministro Severino: ''solo cosi' – ha detto di recente- saremo in grado di dare certezze agli operatori economici e agli investitori stranieri che sono spaventati dall'assenza di regole e tempi certi''.

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