Gli avvocati di Sabrina Misseri: 'Credete alla prima confessione di zio Michele'

TARANTO, 29 AGO – ''E' sorprendente constatare che il rapidissimo consolidarsi nella comunita' locale, fomentata anche dall'abnorme eco mediatica suscitata dalla vicenda, della granitica e insuperabile convinzione circa il coinvolgimento nel delitto delle donne della famiglia Misseri e, in particolare, di Sabrina Misseri, ha avuto imponenti ed immediati riflessi sull'andamento delle indagini e sulle decisioni di tutte le componenti del Tribunale di Taranto, che ne sono risultate condizionate in modo totale e assolutamente inaspettato''. E' un altro passo della richiesta di rimessione per incompatibilita' ambientale, con sospensione del processo in corso, depositata dai legali di Sabrina Misseri e accolta dal gup Carriere.

Gli avvocati Coppi e Marseglia scrivono tra l'altro che la prima confessione di Michele Misseri, nella quale l'agricoltore si accusava del delitto e della soppressione del cadavere, risultava ''pienamente lineare e perfettamente plausibile'', per cui ''il caso poteva giudicarsi, a buon ragione, pienamente risolto''.

Invece, a distanza di pochi giorni da quella confessione, ''si e' cominciata a diffondere a livello mass-mediatico e di opinione pubblica locale – alimentata da un continuo e perverso scambio fra umori della gente, chiacchiere di paese, fughe di notizie in merito alle indagini e incessanti commenti giornalistici su ogni particolare della vicenda – la convinzione che Misseri non potesse aver agito da solo''.

Nello stesso tempo ''l'attenzione dell'opinione pubblica locale e nazionale – aggiungono Coppi e Marseglia – si e' rapidamente spostata sulle dinamiche familiari di casa Misseri, ingenerando ulteriore diffusa convinzione dell'esistenza di una sorta di 'matriarcato' vigente all'interno della famiglia, di cui Michele Misseri sarebbe risultato vittima''.

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