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Google. Il New York Times: “In Italia forte spinta per controllare il web”

di admin |25 Febbraio 2010 18:59

Rachel Donadio

La sentenza di condanna dei tre responsabili di Google condannati per il video sul disabile ha catturato l’attenzione del New York Times. Il quotidiano americano dedica oggi, 25 febbraio, alla vicenda un pezzo in prima pagina, affermando che l’Italia è, tra i paesi europei, uno di quelli che preme di più per regolamentare internet. La corrispondente in Italia del Nyt, Rachel Donadio, ricorda che tra le accuse mosse al governo di Silvio Berlusconi c’è quella di volere ostacolare il web per proteggere le televisioni.

Scrive la Donadio: «In Italia, dove il premier Silvio Berlusconi possiede la maggior parte dei media privati e controlla indirettamente quelli pubblici, c’è una forte spinta per regolamentare internet in maniera più determinata rispetto al resto dell’Europa. Una serie di provvedimenti sono allo studio in Parlamento per tentare di imporre una serie di controlli sul web». La corrispondente del Nyt ricorda che gli avversari di Berlusconi «sostengono che le misure vanno al di là delle questioni di routine legate al copyright e sono un mezzo per stornare la concorrenza del web rispetto alle reti televisive pubbliche e le sue reti private e per mantenere un controllo più stretto sul dibattito pubblico».

Più in generale, il Times sostiene che la sentenza italiana «suggerisce che Google non è solamente uno strumento per i suoi utenti come (il gruppo) sostiene, e che non è diverso rispetto alle altre società editoriali, come giornali e tv, che forniscono contenuti e devono essere regolamentate».

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