Gorizia, crollo della palazzina: Sabina, Miha e Fabrizio. Chi sono le vittime dell’esplosione

Gorizia, crollo della palazzina: Sabina, Miha e Fabrizio. Chi sono le vittime dell'esplosione
Gorizia, crollo della palazzina: Sabina, Miha e Fabrizio. Chi sono le vittime dell’esplosione (Foto Ansa)

GORIZIA – Sabina Trapani, 43 anni, Miha Ursic, 45 anni, e Fabrizio Facchettin, 50 anni: sono loro le tre vittime del crollo di una palazzina a Gorizia giovedì 20 giugno. Sabina e Miha, originario della Slovenia, vivevano insieme al primo piano della palazzina. Facchettin, disabile, abitava invece al pian terreno. 

L’esplosione che ha provocato il crollo dell’edificio è stato descritto da alcuni residenti della via XX Settembre: “Mancavano pochi minuti alle 4 e ho sentito un boato e poi suonare gli allarmi delle auto. Mia moglie ed io ci siamo svegliati di soprassalto, ci siamo affacciati, ma siccome era ancora buio, non abbiamo capito cosa stava accadendo. Poi abbiamo sentito le sirene dei soccorsi”.

Sul crollo della palazzina è stata aperta una inchiesta. Al momento, ha spiegato il procuratore capo di Gorizia, Massimo Lia, “gli unici dati obiettivi che abbiamo è che verosimilmente si è trattato di un’esplosione sia perché qualche vicino di casa ha sentito un botto sia perché alcuni reperti dell’edificio sono stati trovati a una considerevole distanza dallo stesso edificio e questo fa presupporre un’esplosione interna”.

Le cause, però, ha spiegato Lia, “sono tutte da verificare. Quando sono intervenute sul posto le prime pattuglie e i primi operatori c’era un fortissimo odore di gas, ovviamente si deve verificare se l’esplosione sia stata causata da una fuga di gas interna accidentale o meno oppure se la tubatura di gas si sia rotta con fuoriuscita a seguito di un’altra causale dell’esplosione. Ma ovviamente tutto questo verrà accertato nei tempi compatibili dai tecnici che la procura nominerà per costruire la causa di questo tragico evento”, ha aggiunto.

Secondo quanto riferito dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, all’Ansa, “i vigili del fuoco stanno valutando l’ipotesi che a provocare l’esplosione siano state delle bombole di Gpl. E’ stata confermata la piena tenuta dell’impianto di distribuzione del metano – ha aggiunto il sindaco – così come è stato appurato che i lavori di ristrutturazione dell’immobile, eseguiti due anni fa, non hanno riguardato le condutture. Per questa ragione i sospetti si stanno concentrando sulle bombole: alcuni vigili del fuoco sono stati calati sul retro dell’immobile distrutto per cercare di appurare cosa possa essere accaduto”.

Il Comune ha anche messo a disposizione della Procura della Repubblica un deposito dove verranno portati oggetti che potrebbero risultare determinanti per l’inchiesta. (Fonte: Ansa)

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