Grand Combin, crolla pezzo di ghiacciaio su un gruppo di scalatori ai confini tra Italia e Svizzera: due morti e nove feriti

“Al momento non c’è alcun indizio che porta a presuppore che ci siano persone italiane coinvolte ma non è ancora stata completata l’identificazione”. Lo spiega il direttore del Soccorso alpino valdostano (Sav), Paolo Comune parlando della caduta dei seracchi avvenuta a 3.400 metri di quota sul Grand Combin. Tutto è successo intorno alle 6 di mattina di oggi, venerdì 27 maggio, quando all’improvviso alcuni pezzi di ghiaccio sono crollati addosso a un gruppo di una quindicina di alpinisti sul versante svizzero del Grand Combin al confine tra Italia e Svizzera.

Al momento un primo bilancio parla di almeno due morti e nove feriti gravi.

Crollo forse causato dalle temperature insolite

Il crollo dei seracchi può essere legato anche, secondo Comune, alle temperature insolite per la stagione primaverile, con lo zero termico molto in alto. Il Sav si era messo a disposizione con i propri elicotteri e i propri tecnici ma dalla Svizzera non è stato richiesto supporto.

Le parole del direttore del Soccorso alpino valdostano

“Sul Grand Combin c’è stata un’imponente caduta di un seracco che ha coinvolto parecchie persone – spiega il direttore del Soccorso alpino valdostano, Paolo Comune – Abbiamo dato la nostra disponibilità ad aiutare ma quando i colleghi svizzeri sono giunti sul luogo hanno visto che non era necessario”.

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