Ancora Bertolaso nella bufera. Il capo della Protezione Civile si era pubblicamente lamentato per il coinvolgimento del cognato Francesco Piermarini nell’inchiesta sul G8 alla Maddalena. Esperto di bonifiche ambientali, Piermarini era stato inserito nella struttura che si occupava proprio delle bonifiche. L’ultimo numero dell’Espresso ha pubblicato un’inchiesta dal titolo “La grande bugia di Bertolaso”. Nell’articolo il settimanale ha rivelato che nel tratto di mare antistante la zona dell’ex Arsenale militare i lavori di bonifica non sono stati ancora effettuati. L’inchiesta ha documentato il tutto con video e fotografie. Nella zona sono ancora presenti molti rifiuti tossici e tanti materiali pericolosi per la salute umana. Lastre di amianto, idrocarburi, fanghi che hanno cancellato ogni forma di vita marina nella zona. E’ certo che dalle vetrate della sala principale delle conferenze, destinata ai colloqui tra i grandi della terra, la sconfortante vista di un mare nero come la pece, non sarebbe stata un bello spettacolo. E non stupirebbe che proprio questo sia stato il motivo del precipitoso trasloco a L’Aquila.
L’inchiesta, curata da Fabrizio Gatti, ha svelato che già in occasione delle recenti regate della Vuitton Trophy, che si è svolta alla Maddalena dal 22 maggio al 6 giugno, in molti hanno notato che c’era qualcosa di strano nella zona. La provincia di Olbia Tempio, scrive il settimanale, aveva negato alle barche a motore l’ingresso nel tratto di mare davanti all’arsenale. Il 1 giugno, uno yacht di appoggio alla regata aveva infatti fatto risalire dal fondale delle nuvole dense, oleose e molto scure. Intanto, la Protezione civile ha fatto sapere in una nota che la bonifica sarà completata entro l’estate. Aggiungendo inoltre che era noto da tempo che i lavori nell’area non erano ancora stati portati a termine.