BRESCIA – L’inchiesta bis sull’allevamento di cani di Green Hill è stata chiusa e due veterinari della Asl di Lonato sono stati iscritti nel registro degli indagati. Le accuse per Roberto Silini e Chiara Giachini sono di maltrattamento e uccisione di animali, falso ideologico in atto pubblico e omessa denuncia. L’inchiesta è nata dalla chiusura del canile di Montichiari nell’estate del 2012, dove venivano allevati cani di razza beagle destinati alla vivisezione.
Ora il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati, tra i quali ci sono due veterinari dell’Asl di Lonato, in provincia di Brescia, Roberto Silini e Chiara Giachini, accusati di maltrattamento e uccisione di animali e di falso ideologico in atto pubblico e omessa denuncia. Devono invece rispondere di falsa testimonianza tre dipendenti della società Green Hill, Cinzia Vitiello, Antonio Tabarelli e Antonio Tortelli, perchè nel corso del processo di primo grado non avrebbero raccontato la reale situazione che c’era all’interno dell’allevamento.
La Lega anti vivisezione, Lav, ha commentato la chiusura delle indagini:
“Siamo soddisfatti per questa indagine che prelude a un processo Green Hill bis e siamo pronti anche a continuare in Corte d’Appello riguardo a esecutori e mandanti degli orrori che si consumavano nell’allevamento dei beagle. Riteniam che l’inchiesta debba ora coinvolgere non solo i veterinari locali dell’Asl ma anche quelli che intervenuti a più riprese, alcuni addirittura come consulenti della Procura prima del 2012, appartenenti all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, al Servizio Veterinario della Regione Lombardia e al Ministero della Salute, hanno sempre scritto che a Green Hill tutto andava bene”.