Green pass falsi a 300 euro a Napoli: bastava dire la frase in codice “si fa qui la seconda dose?”

Green pass falsi a 300 euro con una semplice frase in codice a Napoli: “Si fa qui la seconda dose?”. Era sufficiente dire queste parole in un negozio vicino all’ospedale San Gennaro, nel centro della città, poi pagare e mostrare la propria tessera sanitaria per ottenere un green pass valido. 

Green pass falsi a 300 euro con frase in codice a Napoli

La vicenda dei green pass falsi rilasciati a Napoli, riferita dal Mattino, a differenza di altre analoghe è avvenuta tutta per via informatica.

Prima venivano caricati i dati delle tessere sanitarie, poi arrivava l’attestazione della vaccinazione, che in realtà non era mai avvenuta. 

La scoperta è arrivata casualmente, confrontando l’afflusso reale al centro con le immunizzazioni effettuate ogni giorno. 

Green pass falsi, i precedenti: infermiera arrestata a Piacenza

Lo scorso 2 febbraio un’infermiera della Asl di Piacenza è stata arrestata dai carabinieri per aver fatto ottenere a 23 persone dei Green pass falsi dietro pagamento di una somma tra i 250 e 300 euro.

La professionista, che non era una no-vax ma regolarmente vaccinata, è in carcere con l’accusa di corruzione e falso.

In manette insieme a lei anche un suo collaboratore che le procacciava i clienti, che pare si rivolgessero a una farmacia della città dove l’infermiera prestava servizio.

E un medico arrestato ad Ascoli Piceno

Il 4 gennaio un medico di Ascoli Piceno è stato arrestato con l’accusa di aver favorito il rilascio di Green pass a 73 persone senza che le stesse si sottoponessero a vaccinazione anti Covid.

Il medico è indagato per peculato, tentata truffa e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Ma la Procura di Ascoli potrebbe contestare anche l’accusa di corruzione di pubblico ufficiale per atto contrario ai doveri d’ufficio o corruzione di pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni.  

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