Green Pass, la dipendente No Vax del Comune di Roma: “Tra ferie e malattia sto a casa fino a dicembre”

Tra malattia e ferie se ne starà a casa fino a dicembre. Lo racconta al quotidiano Leggo una dipendente No Vax del Comune di Roma.

La donna, 50 anni, non ha il Green Pass e non ha intenzione di vaccinarsi. Da venerdì 15 ottobre non potrà più andare a lavoro, ma ha già un piano per riuscire a bypassare l’obbligo. 

“Nei primi giorni – spiega – farò un paio di tamponi, poi giocherò d’astuzia, prendendo i giorni di malattia, le ferie, le ore di lavoro che devo recuperare. Dovrei riuscire ad arrivare senza difficoltà fino al 31 dicembre”.

A suo dire l’aspetta comunque un periodo stressante: “I colleghi vaccinati fanno mobbing e se la mascherina è lievemente abbassata ti richiamano subito”.

No Vax al Comune di Roma: i tamponi troppo costosi

Alla richiesta della giornalista sul perché non si sottoponga ai tamponi, la dipendente comunale adduce ragioni economiche.

Costa troppo, spiega, “dovrei farne due o tre a settimana, 15 euro l’uno. Si trovano pacchetti da 10 a 100 euro. Alla fine del mese questi soldi si fanno sentire, e noi guadagniamo 1500 euro al mese”. 

No Vax e No Green Pass, perché non vaccinarsi?

Quindi la domanda è d’obbligo: perché non vaccinarsi? “È una questione ideologica – spiega la donna a Leggo – e ho anche motivi di salute. Sono a rischio trombosi, ma non lo farei neppure se fossi certa di non correre pericolo”.

Piuttosto, si domanda, perché non le sia concesso di lavorare da casa. “Ho chiesto di lavorare in smart working ma non mi viene consentito. Dicono che non si può più. Perché?”.

 

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