Green Pass non più rilasciato con i test rapidi? In arrivo la stretta del Governo per salvare il Natale

Il Governo in vista del Natale sta pensando ad una stretta sul Green Pass. Tra le misure sul tavolo c’è anche quella di non rilasciare più il Green Pass con i test rapidi. 

L’ipotesi, come racconta il Corriere della Sera, è quella che il Green Pass verrà rilasciato soltanto a chi è vaccinato oppure ha effettuato un tampone molecolare. Certificazione verde che quindi non varrà più per chi ha effettuato soltanto un test rapido.

Il problema, scrive Fiorenza Sarzanini del Corriere, riguarda infatti l’attendibilità dei test rapidi e dunque la possibilità che un falso negativo consenta alle persone di continuare a circolare e dunque a diffondere il virus. 

Il decreto prima di Natale

Un intervento ci sarà comunque prima di Natale, quando sul tavolo dell’esecutivo arriverà la proroga dello stato d’emergenza. Si interverrà con un decreto, come già fatto a luglio, per portarlo almeno fino alla fine di marzo. E alla stessa data dovrebbe essere prolungato anche l’obbligo del green pass.

La durata del Green Pass

Resta comunque il problema della terza dose: il Green Pass ha validità un anno mentre il richiamo della terza dose va fatto a sei mesi dalla conclusione del ciclo vaccinale. Significa che anche chi deciderà di non fare la terza dose avrà un green pass valido. Elemento che potrebbe contribuire a non far decollare la nuova campagna vaccinale. Al momento, secondo quanto si apprende, non ci sarebbe intenzione di modificare la durata delle certificazioni

Le zone rosse

Per evitare il boom di nuovi casi governatori e sindaci sono pronti a isolare i nuovi focolai con le restrizioni severe previste dalle zone rosse.

Terza dose

C’è comunque già una crescita dei casi e per questo è fondamentale proseguire con i vaccini, su due binari paralleli: ridurre il bacino di 6,8 milioni di italiani non vaccinati e spingere sulla terza dose. Almeno queste sono le intenzioni del Governo.

Resterà in vigore, almeno fino a marzo, l’obbligo di mascherina al chiuso, l’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro e nei locali e l’attuale regolamento per classificare le Regioni in base ai contagi.

In zona gialla si va se l’incidenza è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è superiore al 10% e quello dei reparti ordinari al 15%. Al momento non ci sono regioni in queste condizioni, ma il nord est potrebbe essere il primo ad arrivarci con il Friuli che ha già raggiunto due parametri su tre (incidenza a 233 e occupazione terapie intensive al 10,9%).

Mascherina all’aperto se dovesse peggiorare la situazione?

Se invece la situazione dovesse peggiorare, non si possono escludere nuove misure, a partire da quelle locali come ad esempio ha già annunciato il sindaco di Verona imponendo l’obbligo della mascherina all’aperto e del green pass per accedere ai mercatini di Natale.

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