Grosseto, Morena Zinzi muore in un incidente mentre è al telefono con la figlia Grosseto, Morena Zinzi muore in un incidente mentre è al telefono con la figlia

Grosseto, Morena Zinzi muore in un incidente mentre è al telefono con la figlia

Grosseto, Morena Zinzi muore in un incidente mentre è al telefono con la figlia
Grosseto, Morena Zinzi muore in un incidente mentre è al telefono con la figlia

SCARLINO (GROSSETO) – Stava raggiungendo in auto la figlia ricoverata in ospedale dopo un leggero incidente avvenuto nella notte. Ma lei stessa è stata vittima di un incidente, proprio mentre era al telefono con la figlia, ed è morta in quello schianto terribile. Morena Zinzi, 42 anni, di Bagno di Gavorrano (Grosseto), ha perso la vita sul colpo.

La mattina di mercoledì 14 giugno si era messa in macchina per raggiungere la figlia di 21 anni, ricoverata all’ospedale di Grosseto. La ragazza le aveva spiegato di non essere in condizioni gravi, ma sicuramente Morena aveva avuto paura.

Con questo stato d’animo è salita sulla sua Ford Fiesta e ha imboccato la strada provinciale 60, la Scarlinese. Qui, all’altezza di Campo al Noci, per cause ancora ignote la sua auto è uscita di strada, finendo in una scarpata al lato della strada, completamente ricoperta dalla vegetazione.

Per questo c’è voluto tanto perché i soccorritori la ritrovassero: dodici ore. Dodici ore di angoscia per la figlia, che aveva sentito in diretta al telefono lo schianto. La ragazza aveva subito dato l’allarme. I carabinieri si erano messi a cercare la donna a casa e negli ospedali, invano.

Alla fine, verso le 17:50, la scoperta dell’auto, ricoperta dalla vegetazione. Il corpo di Morena è stato estratto dalle lamiere e portato all’obitorio.

Il Tirreno la ricorda così:

 Morena Zinzi era nata a Milano 42 anni fa ma aveva vissuto a lungo a Caldana prima di trasferirsi da qualche anno a Bagno di Gavorrano dove aveva cresciuto i suoi due figli. Non aveva avuto una vita facile ma l’aveva affrontata sempre con grande coraggio. Da qualche anno aveva trovato la serenità e un nuovo compagno. «Era una donna buona – dicono a Bagno di Gavorrano – Una donna che aveva fatto molti sacrifici ma che si era sempre fatta ben volere da tutti».

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