Per tutti, spiega la nota, l’accusa è di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, avendo omesso l’indicazione, nella dichiarazione dei redditi per il 2009, di dividendi provenienti da una società controllata, ammontanti ad oltre 21 milioni di euro. Le indagini del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno svelato l’esistenza di un «ingegnoso e articolato sistema evasivo, perpetrato grazie ad una serie di operazioni straordinarie, avvenute tra il 2000 ed il 2009 (acquisizione di partecipazioni sociali, finanziamenti infragruppo, distribuzione di dividendi ‘ad orologerià, scissioni, fusioni), preordinate all’ottenimento di indebiti vantaggi fiscali.
Inoltre, dagli accertamenti svolti, è anche emersa l’interposizione, nelle transazioni commerciali, di due società, una lussemburghese e l’altra con sede nelle Isole Bermuda, sempre allo scopo di realizzare uno spostamento di materia imponibile da Stati a elevata fiscalità verso territori caratterizzati da una minore pressione fiscale».