Guerra degli uccelli: gabbiano attacca piccione, la cornacchia batte i passeri

ROMA – Se un gabbiano incontra in cielo un piccione lo attacca e lo costringe a difendersi, spesso uccidendolo. Così fa anche il pappagallo parrocchetto, aggressivo e arrogante volatile, con l’upupa. Per non parlare della cornacchia, in guerra con i passeri costretti ormai a battere la ritirata, o il falco pellegrino, sterminatore di rondoni. La guerra dei cieli ha cambiato faccia nelle nostre città, lasciando spazio a nuove razze di uccelli dominatori.

Il gabbiano ha scalzato il piccione in città: ha imparato a mangiare di tutto, passeggia per i mercati rionali, fa scorte alimentari anche quando è sazio. Ecco perché quando vede un piccione lo attacca. Il pappagallo parrocchetto, volatile esotico, ha invaso alcuni quartieri romani, forse grazie all’importazione o a una fuga di massa dalle gabbiette. Fatto sta che è aggressivo, nidifica nei buchi e scalza le civette non permettendo a nessuno di  di nidificare dove nidifica lui. E le rondini, che un tempo annunciavano la primavera? Sono sparite, forse perché le pratiche di allevamento sono cambiate e con stalle più pulite questi uccelli non hanno insetti di cui cibarsi.

Cambia il mondo e cambiano anche i nostri cieli: “Ci sono stati cambiamenti e molti sono ancora in corso – spiega l’ornitologo Alessandro Montemaggiori a Repubblica-, l’urbanizzazione, l’inquinamento, l’architettura delle città che non è più la stessa, trasformano l’ecosistema e le abitudini, e questo dà vita a una competizione tra specie, vincono quelle più generaliste, soccombono quelle più specializzate”.

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