AREZZO – Per il suo omicidio è stato condannato un uomo, padre Gratien Alabi, sacerdote congolese. Ma per il fisco Guerrina Piscaglia è ancora viva, tanto è vero che le è stata inviata l’Imu da pagare per la casa di Novafeltria condivisa con le sorelle.
Una richiesta arrivata dallo stesso Stato che, quasi quattro anni dopo la scomparsa della donna da Ca’ Raffaello, rilancia le ricerche del corpo della donna, come racconta il Corriere di Arezzo:
Una lettera del Commissario di governo per le persone scomparse, Mario Papa, è pervenuta in questi giorni a Prefettura e Procura di Arezzo: nella missiva si chiede che venga messo a disposizione il dna della donna, da confrontare con resti umani compatibili che dovessero spuntare da qualche parte.
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Per i giudici della corte d’Assise di Arezzo e della Corte d’Assise di Appello di Firenze, Guerrina Piscaglia fu uccisa il primo maggio 2014 da padre Graziano, che ne fece sparire il corpo. Il prete, condannato a 25 anni, tenta ora il ricorso in Cassazione (a giorni il deposito del ricorso). Attualmente si trova ai domiciliari in convento ma rischia di tornare in carcere.
Ricorda il quotidiano toscano:
Dopo aver avuto una tresca con la parrocchiana, Gratien Alabi l’avrebbe ammazzata, strozzandola, sentendosi ricattabile. Il dna di Guerrina fu già prelevato nelle indagini (da rossetto e spazzolino) e ora va inserito nella banca dati che arriva con ritardo rispetto alla relativa legge (2009).
E adesso la beffa, con l’Imu chiesto anche alla defunta.