AREZZO – Potrebbe essere sangue di coniglio quello messo in evidenza dal luminol durante i primi controlli effettuati dai carabinieri del Ris di Roma all’interno della canonica e della piccola pieve di Ca’ Raffaello nel comune di Badia Tedalda (Arezzo) nell’ambito delle indagini sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia, la donna di cui non si hanno più notizie dal primo maggio.
Si tratta di tracce biologiche trovate diversi giorni fa e non quelle trovate nella perquisizione di martedì nella canonica e che hanno condotto al sequestro di una coperta e di altri oggetti. Stando a quanto emerso in paese sarebbe usanza comune portare animali ai frati dopo la Messa.
I tamponi con le tracce biologiche prelevate martedì in canonica saranno analizzati giovedì nei laboratori dei Ris di Roma nel corso dell’accertamento irripetibile disposto dalla Procura della Repubblica di Arezzo titolare delle indagini. Ad attirare l’attenzione, nel corso del sopralluogo dei Ris a Ca Raffaello soprattutto due piccole macchie che assomigliano molto a sangue.
Nel caso in cui gli esami di laboratorio dimostrassero che si tratta di sangue umano, verrebbe ricostruito il profilo della persona a cui appartiene. Tra gli altri oggetti passati al vaglio dagli esperti una coperta prelevata in canonica. Per la scomparsa di Guerrina Piscaglia l’unico indagato, attualmente per sequestro di persona, rimane il 45enne Padre Gratien Alabi (detto Graziano) a cui i carabinieri hanno sequestrato l’auto.
In una valigia appartenente al religioso sarebbero stati ritrovate foto tessere femminili, un assorbente e alcuni braccialetti. Intanto il sostituto procuratore Marco Dioni, titolare dell’inchiesta insieme al procuratore Roberto Rossi, invita alla calma: “Ci vorranno ancora giorni per avere un quadro completo del materiale prelevato”.