Ha tumore, ospedale fissa visita nel 2017. Ma se paga 252€..

Ha tumore, ospedale fissa visita nel 2017. Ma se paga 252€..
Ha tumore, ospedale fissa visita nel 2017. Ma se paga 252€..

JESI – Ha chiamato il Cup, ovvero il centro per prenotare delle visite ospedaliere, e si è sentita fissare un appuntamento per febbraio 2017. Tra un anno e due mesi. Solo che quella visita non era una pura e semplice routine. Era una visita oncologica che una donna di Jesi voleva fissare per suo figlio, ammalato di tumore e già operato due volte. Di certo non una persona che per una visita di questo tipo può aspettare più di un anno.

Solo che nell’ospedale di Jesi per quella risonanza magnetica non c’era proprio posto prima. E a dire il vero neppure nel 2017 visto che la visita è stata fissata a San Benedetto del Tronto. Un assurdo e una beffa per la mamma che si è poi sentita dire che la stessa visita si poteva fare nel giro di pochi giorni a pagamento. A 252 euro.

Una vicenda sconcertante raccontata dal Resto del Carlino in un pezzo firmato Sara Ferreri

 Avere un figlio di 35 anni malato oncologico, già sottoposto a doppio intervento chirurgico, chiamare il Cup per larisonanza magnetica di controllo e sentirsi rispondere: «La prima data utile è il 2 febbraio 2017, non a Jesi ma a San Benedetto del Tronto».

«Come? Forse voleva dire 2016?» la replica. «No no 2017, ma se vuole farla a pagamento con 252 euro c’è posto già giovedì, all’ospedale Carlo Urbani di Jesi» la risposta dell’addetta allo sportello che la lascia attonita. E’ quanto si è sentita dire lunedì una mamma di Monte San Vito pensionata, 900 euro al mese, per suo figlio che poco più di un anno e mezzo fa ha scoperto di avere il cancro.

Una storia che sembra davvero incredibile. Sottoposto a due interventi chirurgici e tre cicli di chemioterapia Matteo (il nome di fantasia, ndr) è in cura all’ospedale di Macerata, lo specialista ha prescritto una visita di controllo per metà dicembre. Ma lui non potrà andarci con in mano la risonanza all’addome superiore, inferiore e pelvi, a meno che la mamma non sborsi quei 252 euro.

 

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