Hacker non vanno in vacanza: in estate impennata di virus che rubano i dati bancari

Hacker non vanno in vacanza: in estate impennata di virus che rubano i dati bancari

ROMA – Gli hacker non vanno in vacanza, anzi in estate si registra una impennata di virus informatici che mettono a rischio la sicurezza dei dati bancari degli utenti. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] In particolare, nelle ultime settimane la società di sicurezza Check Point ha registrato una esplosione dei trojan bancari, virus malevoli che sono in grado di rubare i dati e sottrarre soldi dai conti. Tra questi c’è Dorkbot, presente anche in Italia, che ha colpito il 7% delle aziende di tutto il mondo.

La Check Point ha stilato una lista delle minacce informatiche aggiornata a giugno e Maya Horowitz, manager della società, spiega: “Avevamo registrato un’ondata di attacchi che utilizzano i trojan bancari anche nella scorsa estate. Probabilmente in questo periodo i criminali informatici prendono di mira i turisti, meno attenti in vacanza alle misure di sicurezza, che potenzialmente accedono all’home banking attraverso dispositivi condivisi e connessioni meno sicure”.

Oltre a Dorkbot, intercettato anche nel nostro paese, tra le minacce informatiche che appartengono alla famiglia dei trojan bancari ci sono pure Emotet (ruba le credenziali dei conti bancari delle vittime e utilizza la macchina infetta per diffondersi) e Ramnit che ruba credenziali bancarie e password dei server Ftp, quelli che trasferiscono file ai computer.

Dorkbot e Ramnit sono al settimo e decimo posto della lista di Check Point. Al primo posto, ma non è una novità, un’altra minaccia informatica cresciuta nell’ultimo anno insieme al crescere delle valute digitali come i bitcoin. E’ Coinhive, un virus che genera criptovalute all’insaputa degli utenti: ha avuto un impatto su oltre il 17% delle imprese locali.

I trojan bancari non mancano anche nella lista dei virus malevoli più diffusi sugli smartphone a giugno. C’è Lokibot che colpisce i sistemi Android e ruba informazioni, può anche trasformarsi in un ransomware, cioè un virus che blocca il telefono e chiede all’utente un riscatto all’utente per restituire i dati. Altro malware preoccupante per i dispositivi mobili si chiama The Truth Spy: tiene traccia di tutte le attività sugli smartphone, inclusi Whatsapp, le chat di Facebook e la cronologia delle ricerche internet. La società di sicurezza Check Point traccia, infine, una mappa delle zone nel mondo più a rischio sicurezza, con allarme rosso in alcune parti dell’Asia e dell’America Latina.

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