PESCARA – Altre 23 persone sono indagate per la tragedia dell’Hotel Rigopiano a Farindola, travolto da una valanga lo scorso gennaio, che fece 29 morti. Gli avvisi di garanzia sono in corso di notifica presso il comune di Farindola (Pescara), la Provincia di Pescara e la Prefettura. Tra gli indagati c’è anche l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, per i ritardi nei soccorsi. Nell’elenco ci sono inoltre il presidente della provincia di Pescara Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e numerosi dirigenti pubblici.
Provolo era stato trasferito a Roma nelle scorse settimane. Tra i reati ipotizzati dalla Procura guidata dal capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia ci sono l’omicidio e le lesioni plurime colpose per tutta la catena dei soccorsi, che va dagli indagati della prefettura al Comune di Farindola. Per gli altri indagati sono ipotizzati anche i reati di falso e abuso edilizio.
L’ex prefetto, insieme ai due funzionari Ida De Cesaris e Leonardo Bianco, è finito sotto accusa perché ”pur nella consapevolezza che quanto meno dal 16 gennaio la provincia di Pescara era in stato d’emergenza”, in quanto la stessa Prefettura aveva inviato nota alla Presidenza del Consiglio e al Ministero degli Interni, ”soltanto all’esito della riunione in Prefettura del comitato dell’ordine pubblico alle ore 10,00 del 18 gennaio, invitava gli operatori della Prefettura a scendere nella sala della protezione civile determinando non prima delle ore 12.00 la reale operatività del Centro Coordinamento Soccorsi in forza della effettiva apertura della sala operativa della Sala Provinciale prima non funzionante”.
Nell’ordinanza della Procura quindi si legge che ”ormai troppo tardi, solo alle ore 18.28 del 18 gennaio”, il prefetto si attivava ”nel chiedere l’intervento di personale e attrezzature dell’Esercito Italiano per lo sgombero della neve nei paesi montani della provincia di Pescara” e altre turbine alla Regione Abruzzo.
La valanga che ha travolto il resort di Rigopiano è arrivata poco prima delle ore 17,00, ma questo ritardo nell’attivare i soccorsi ha fatto si che fossero determinate ”le condizioni per cui la strada provinciale dell’hotel fosse impercorribile per ingombro neve, di fatto rendendo impossibile a tutti i presenti in detto albergo di allontanarsi, tanto più allarmati dalle scosse di terremoto della giornata”.
La Procura ha disposto l’interrogatorio di Provolo per il prossimo 12 dicembre a Pescara.
Questo l’elenco degli altri indagati: Bruno Di Tommaso, Paolo D’Incecco, Mauro Di Blasio, Enrico Colangeli, Pierluigi Caputi, Carlo Giovani, Vittorio Di Biase, Emidio Primavera, Sabatino Belmaggio, Andrea Marrone, Luciano Sbaraglia, Marco Del Rosso, Massimiliano Giancaterino, Antonio De Vico, Antonio Sorgi, Giuseppe Gatto, Giulio Honorati, Tino Chiappino, Leonardo Bianco, Ida De Cesaris.
Nell’informazione di garanzia è riportato anche il terrificante elenco delle cause che hanno portato alla morte le 29 vittime: Asfissia, ostruzione vie respiratorie e compressioni del torace, violenti traumi contusivi e da schiacciamento a seguito del crollo della struttura, crash syndrome con compartecipazione di un progressivo quadro asfittico, emorragie subracnoidea traumatica, asfissie da valanga e in presenza di basse temperature.