GENOVA – Allevare cani da caccia in un mese si può? Secondo la regione Liguria si può. E legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Precisamente stabilisce che i cani da caccia si possono allevare, e addestrare, dal 15 agosto alla seconda domenica di settembre. Ma non il martedì e il venerdì.
Lo stabilisce l’articolo 88 del provvedimento intitolato «per la semplificazione e la crescita», votato dal consiglio regionale il 23 dicembre 2015.
Dopo il comma 8 viene aggiunto un comma 8 bis, che spiega come «l’addestramento e l’allevamento dei cani da caccia sono consentiti dal 15 agosto alla seconda domenica di settembre su tutto il territorio regionale… con esclusione del martedì e del venerdì, salvo restrizioni stabilite dalla Regione».
Si tratta di un errore di battitura o di una scelta politica coerente con il mantra della giunta di destra guidata da Giovanni Toti che vuole imporre alla Liguria semplificazione e «crescita»?
Così, osserva con ironia Paolo Crecchi sul Secolo XIX di Genova,
la giunta Toti sarebbe riuscita in
“una novità assoluta, la possibilità di allevare cani da caccia per circa un mese, tra la metà di agosto e la metà di settembre. Una crescita bloccata, ecco, e addiritturaimpedita il martedì e il venerdì, si suppone con un’incruenta opera di persuasione”.
Ma non sembra trattarsi di un errore che si può correggere con una leggina ad hoc.
“Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e ha una sua logica: si parla di crescita, di allevamento, di limitazioni. Cosa c’entra l’allenamento? Di addestramento già si parla, insistere sarebbe pleonastico, ridondante. E soprattutto si confermerebbe l’approssimazione comune alla classe dirigente di sempre, quella di legiferare un tanto al chilo, mischiando lo sviluppo economico e i cani da caccia, i finanziamenti europei e i favori agli amici”.
Allora? La spiegazione che dà Paolo Crecchi è in un divertente “dietro le quinte”:
“Lo scopo del comma 8 bisera quello di aggirare una recente sentenza del Tar sulcalendario venatorio 2015/2016, che aveva censurato il mancato rispetto del parere dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) favorevole all’allenamento tardivo per proteggere la fauna giovane”.