Fantozzi a Ikea: ferragosto lavorativo e paga doppia a chi indovina l’incasso

MILANO – “A ferragosto, mi raccomando, tutti al vostro posto. Poi per chi indovina l’incasso della giornata, la paga è doppia”. E’ il mega-gran. uff.cav. direttore dell’Ikea di Corsico presso Milano che parla. “Come è umano lei”, avrà risposto il personale al gran completo. Gran completo forse è troppo, ma la scena fantozziana non era l’ennesima riproposta televisiva di mezza estate. I dipendenti della filiale del supergruppo svedese in effetti avevano dato un’adesione del 70% alla richiesta padronale di lavorare il giorno di festa, come i colleghi degli stabilimenti di Carugate e San Giuliano Milanese. Del resto la disponibilità a lavorare nei festivi era inserita tra le clausole contrattuali. Ma la riffa no. E dall’adesione si è passati allo sciopero.

La proposta è stata giudicata dai sindacati semplicemente “umiliante”. Un gioco che non diverte nessuno, altro che incentivo alla produttività. Ma a chi è venuta in mente tale idea straordinaria? Il portavoce di Ikea Italy, Claudio Rossetti,  fa il nome dello store manager di Corsico Arack Ayadi: “Non è un’idea dell’azienda, ma comunque era solo un modo per coinvolgere i lavoratori e rendere trasparenti gli incassi” si giustifica. I lavoratori l’hanno presa male. Non ce l’hanno con l’azienda, con cui pure è in corso un miglioramento delle relazioni sindacali. Il problema è proprio Ayadi, dotato, diciamo così, di una fantasia un po’ troppo fervida. Più ragionevolmente vorrebbero che gli incentivi, quelli seri, fossero equamente divisi tra tutti gli addetti impegnati nei giorni di festa. Quello che è sicuro è che anche l’anno prossimo e gli anni a venire, a ferragosto si lavorerà. Assunti o precari non fa differenza.

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