Il mistero dei cacciatori morti: il primo ucciso alle spalle, il secondo si è tolto la vita

E’ ancora senza soluzione il mistero dei cacciatori morti in Trentino: la novità però è che il primo, di 24 anni trovato morto domenica mattina nei boschi di Celledizzo, è stato ucciso. Ucciso mentre era di spalle, con un colpo di fucile alla nuca sparato da una distanza di almeno mezzo metro. Niente suicidio quindi, ipotizzato in un primo momento, perché grazie all’esame autoptico del corpo del giovane cacciatore è emerso che il foro d’entrata del proiettile che l’ha ferito mortalmente lo ha raggiunto alle spalle. Il colpo, come detto sparato da una distanza di almeno mezzo metro è poi uscito dal collo. E’ suicidio invece la morte del secondo cacciatore, avvenuta neanche a 24 ore di distanza.

Chi l’ha ucciso?

Resta ora ovviamente da capire chi abbia sparato. E se lo abbia fatto intenzionalmente. Oppure se si sia trattato di un tragico incidente. Ma che la morte del primo cacciatore sia collegata al suicidio del secondo è ormai evidente. Oltre al fucile da caccia trovato a poca distanza dal corpo c’era anche un bossolo. Sequestrata anche l’arma del 59enne, cacciatore ed ex guardia forestale che domenica mattina ha ritrovato il corpo del giovane e ha dato l’allarme. Poi 24 ore dopo si è tolto la vita sparandosi un colpo di fucile.

Il biglietto…

L’uomo, che era stato sentito come persona informata sui fatti ma non era indagato e su lui non c’erano sospetti, ha lasciato anche un biglietto, in cui ha chiesto di non essere incolpato per la morte del 24enne. Il corpo dell’uomo è stato trovato lunedì mattina durante le ricerche di carabinieri, vigili del fuoco volontari e soccorso alpino nei boschi di Celledizzo, dopo che la famiglia, preoccupata per la sua assenza, insolita, da casa, aveva avvisato le autorità.

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