ROMA – “In carcere c’è un innocente, mi hanno promesso denaro per incolparlo”. Questo ha detto a Chi l’ha visto? Ahmed Ali Rage, somalo, testimone chiave nel processo sull’uccisione di Ilaria Alpi, la giornalista italiana assassinata in Somalia nel 1994. E ora i carabinieri hanno acquisito quell’intervista, segno che quelle dichiarazioni possono diventare presto materiale d’inchiesta della magistratura, non solo giornalistica.
Ahmed Ali Rage è il supertestimone nel processo per l’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. L’uomo ha detto di aver mentito, accusando del duplice delitto un innocente. Rage è stato raggiunto dall’inviata di “Chi l’ha visto?” e ha raccontato nell’intervista di aver accusato del duplice omicidio un innocente, Omar Hashi Hassan, condannato all’ergastolo e tuttora detenuto in Italia.
Gli italiani – ha dettoRage, che ha indicato anche il nome del suo interlocutore, nascosto con un “bip” nell’intervista trasmessa mercoledì sera) – avevano fretta di chiudere il caso e gli promisero sia di fargli lasciare la Somalia (dove la situazione sociale era tesissima), sia una somma di denaro in cambio di una sua testimonianza al processo: doveva accusare un somalo del duplice omicidio.
Jelle indicò il giovane Omar Hashi Hassan durante un interrogatorio, ma poi non si presentò a deporre al processo e fuggì all’estero, senza neppure prendere il denaro. Jelle ha sostanzialmente confermato che in carcere vi sarebbe, dunque, un innocente e non il vero colpevole del duplice delitto.
Nel corso della trasmissione è stata diffusa anche una testimonianza di qualche anno fa di Hassan, raccolta in carcere, il quale ha ribadito la sua innocenza e ha detto di non aver mai visto, neppure al processo il suo accusatore. E’ intervenuta in studio anche la madre di Ilaria Alpi, la quale ha detto che le dichiarazioni di Jelle sono la conferma dei depistaggi che vi sarebbero stati negli anni intorno alla vicenda dell’omicidio della figlia e di Hrovatin.
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin furono uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio. Per quegli omicidi, dopo anni di indagini, l’ unico colpevole riconosciuto è Hashi Omar Hassan, arrivato a Roma per testimoniare sulle presunte violenze di militari italiani ai danni della popolazione somala. Arrestato e rinviato a giudizio, Hassan è stato assolto in primo grado, condannato all’ergastolo in appello e quindi a 26 anni definitivamente in Cassazione. Hassan sta scontando la pena nel carcere di Padova.
Ilaria Alpi era in Somalia per approfondire le notizie sul traffico dei rifiuti e sul traffico di armi.