Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo: un amore nato tra le aule dei tribunali

Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo: un amore nato tra le aule dei tribunali
Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo (Ansa)

ROMA  –  Un amore nato tra i sensi di colpa, che ha portato felicità in mezzo al dolore: è quello nato tra Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi, e Fabio Anselmo, l’avvocato che l’ha assistita nel processo sulla morte del fratello, deceduto mentre era in stato di arresto in caserma a Roma. 

“Ogni volta ero felice di sentire la sua voce, ma poi arrivavano i sensi di colpa: come potevo essere contenta? Mi avevano ammazzato il fratello, e non riuscivo a ottenere la verità. Eppure quell’avvocato riusciva sempre a emozionarmi”, ha raccontato Ilaria Cucchi a Repubblica.

Sentimenti condivisi anche da Anselmo: “C’era troppo dolore tra di noi: il dolore di una sorella e di una famiglia, il mio dolore personale legato alla condizione di mia moglie, uscita dal coma e mai più completamente ripresa”. 

“La prima volta Fabio fu solo una voce – ha ricordato Ilaria Cucchi -. Lo chiamai al telefono nel momento più difficile della mia vita. Avevo appena visto il corpo tremendamente sfigurato di Stefano e mi venne naturale rivolgermi all’avvocato di Ferrara che aveva trovato la verità sulla morte di Federico Aldrovandi,  il giovane ucciso dai poliziotti”.

In quella telefonata lui sentì “una voce determinata. Molto coinvolta sul piano affettivo ma anche lucida. Misurata. Mi colpì per questo. Confesso che ero molto titubante. Avevo appena ottenuto una sentenza giusta per Aldrovandi e non potevo compromettere la mia credibilità. Ma la telefonata di Ilaria mi ispirò immediata fiducia”.

Per lei fu “amore al primo istante”, per lui anche: “Rimasi affascinato, ma cercai di tenere a freno questo sentimento. Avevo troppo rispetto del dolore tuo e dei suoi genitori”. 

La loro storia d’amore uscì allo scoperto proprio in un aula di tribunale, con il loro abbraccio in pubblico nel giugno del 2013: “Fu allora che tutti capirono che ci amavamo”, ha ricordato Ilaria Cucchi, mentre Anselmo ha spiegato: “Non è stato facile lasciare una donna, mia moglie, uscita distrutta dal parto di nostro figlio. Per anni avevo vissuto con la sofferenza del superstite che non si dà pace perché io stavo bene e mia moglie no. Oggi è diverso. E devo tutto a Ilaria, che mi ha insegnato a sorridere anche nella tragedia”. (Fonte: la Repubblica)

 

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