Ilary bentornata a casa: il saluto-sberleffo dello stadio. Se l’altro da Totti è un “fascio-laziale”

Attenzione: “fascio-laziale” non è una categoria o qualificazione o aggettivazione a sostanziale motivazione politica, “fascio-laziale” a Roma è locuzione che racchiude, individua, segnala e caratterizza uno status socio-antropologico, perfino estetico. Attenzione: dire “fasci” a Roma non equivale a dire fascisti, i “fasci” a Roma sono qualcosa e qualcuno che vive, veste, parla, appare ed è costume, cultura, look, perfino anima. Ma la militanza o anche l’opinione politica riconducibile al fascismo o al neofascismo sono contorno, accidente, optional. Prestata la dovuta attenzione per una corretta esegesi dei personaggi della tragicommedia Ilary-Totti/Totti Ilary in svolgimento a Roma, l’ultima è che l’altro da Totti, l’uomo con cui Ilary avrebbe più volte tradito il marito Francesco, sarebbe niente meno che un…fascio laziale.

Il saluto sberleffo

La notizia a Roma correva già, era già luogo comune negli ambienti più direttamente interessati, tanto che allo stadio, durante una partita casalinga della Lazio, era apparso lo striscione: “Ilary bentornata a casa”. Non proprio uno slogan per iniziati, però bisognava sapere. Sapere che quello che con terminologia antica si sarebbe definito l’amante di Ilary sarebbe a sua volta un signore super tatuato con simboli iper machi e pure un po’ …fasci. (Ripetiamo: fasci non equivale a fascisti, dire fascisti è troppo e fuori fuoco, a Roma i “fasci” sono, ripetiamo, un’antropologia molto più che un partito politico). Dunque, gli ultra biancazzurri sapevano. Sapevano di quella identità (per ora non ufficiale) dell’amante di Ilary. Sapevano che a tatuaggi iper machi si accompagnava e si accompagna militanza…laziale! Insomma l’amante di Ilary è un aquilotto, somma goduria laziale, Totti cornificato da un laziale, Ilary bentornata a casa laziale appunto.

Anche Totti mostra sapere

Lontano dal mio mondo…diverso da me molto…per fortuna. Così Francesco Totti nell’intervista al Corriere della Sera alludeva all’uomo oggetto-soggetto dei tradimenti di Ilary, ostentando distacco e non nascondendo repulsione. Sì, repulsione. Quella classica quando due si lasciano e ciascuno dice all’altro: ma come hai fatto a metterti con uno/a così? Quella classica con l’aggiunta però della repulsione della lazialità. L’amante di Ilary, quasi uno di noi per gli ultra laziali. Il maschio laziale che sostituisce a letto con Ilary il capitano, lo storico capitano della Roma. Questo è alto, altissimo, supremo tradimento. Questa no, questa non si rappezza neanche in Tribunale.

Fabrizio Corona vuole partecipare

Fabrizio Corona che pure avrebbe altro di cui occuparsi nelle sue accidentate vicende non ce la fa a star fuori, sente l’indomabile impulso a tuffarsi, avvolgersi, avvoltolarsi nella vicenda. Fabrizio Corona, notoriamente un compassato gentleman, definisce la storia tra Totti e Ilary la “storia tra due borgatari”. Per restare invece al livello dell’eleganza, del rispetto e del dignitoso, Corona promette fantasmagorico elenco di tutti i partner extra coniugali di Ilary e Totti. Una cosa fine, un nobile intento. 

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