Ilva chiude, Fiom reagisce, operai occupano: alta tensione in Fabbrica

Ilva chiude. Fiom agli operai: “Restate in fabbrica” (foto Ansa)

TARANTO – Il tempo di recepire quell’annuncio, quello che con la chiusura dell’Ilva di Taranto manda di fatto a casa 5mila persone, e subito è arrivata la reazione prevedibile dei sindacati. La più dura è quella della Fiom. Reazione messa nero su bianco, i metalmeccanici Cgil chiedono ai loro iscritti di fare come se il comunicato di Ilva non fosse mai arrivato: “Se siete in fabbrica restateci, se dovete presentarvi domattina andate in fabbrica e lavorate”.

”L’azienda  – dice il segretario della Fiom Cgil di Taranto Donato Stefanelli – sta comunicando in questo momento che da stasera fermano gli impianti di tutta l’area a freddo. Noi invitiamo invece i lavoratori che devono finire il turno a rimanere al loro posto e a quelli che montando domani mattina di presentarsi regolarmente”.

”Questo atteggiamento ricattatorio ‘andate a casa’ – aggiunge Stefanelli – non esiste. Abbiamo chiesto cosa significa sul piano lavorativo, ma non lo sanno nemmeno loro. E’ un’azienda allo sbando e l’unica cosa che sa fare è mettere in atto una rappresaglia. Hanno subito stamattina – dice il sindacalista – i provvedimenti giudiziari e ora scaricano tutto sui lavoratori”.

Stefanelli fa presente che i sindacati stanno valutando ”le cose da fare” e hanno già sollecitato ”il governo Monti a convocare immediatamente il tavolo nazionale suul’Ilva”. ”Se il Governo – sottolinea Stefanelli – continuerà a tergiversare, noi nei prossimi giorni saremo tutti sotto Palazzo Chigi”. Dal governo è arrivata una prima risposta: giovedì alle 15 incontro con enti locali e sindacati. Difficile, quasi impossibile, che la misura sia sufficiente a calmare le acque anche perché gli operai, e non solo quelli Fiom, sembrano avere intenzione di non abbandonare l’Ilva. In fabbrica, lunedì sera e ancora di più martedì mattina, la situazione sarà di altissima tensione.

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