GENOVA – I lavoratori dell’Ilva di Genova Cornigliano sono scesi in strada la mattina del 25 gennaio per protestare e chiedono che uno dei ministri tra Federica Guidi o Giuliano Poletti siano presenti al tavolo convocato il 4 febbraio coi sindacati. Una mattina agitata quella di lunedì, dove i lavoratori dopo l’assemblea convocata da Fiom e Failms hanno votato per alzata di mano l’occupazione della fabbrica e sono scesi con i mezzi in strada, dove hanno dato fuoco ad un cassonetti e bloccato la circolazione.
Dopo aver occupato la strada principale di Cornigliano, i lavoratori di Ilva hanno iniziato un corteo diretto verso la stazione ferroviaria. Bruno Manganaro, leader della Fiom genovese, ha detto:
“Abbiamo deciso l’occupazione della fabbrica perché pensiamo che il Governo abbia dato uno schiaffo alla città di Genova oltre che ai lavoratori dell’Ilva. Il governo vuole superare lo scoglio del 10 febbraio senza intimorire i privati con l’accordo di programma di Cornigliano. Il Governo senza dichiararlo sta strappando l’accordo di programma, per questo dobbiamo alzare la voce per difendere reddito, posti di lavoro e stabilimento”.
Circa duecento lavoratori dell’Ilva hanno preso parte al blocco stradale in via Cornigliano nei pressi della stazione anche con due grandi mezzi. Sono stati incendiati alcuni copertoni e un cassonetto è stato rovesciato in strada. La strada è stata chiusa al traffico. Manganaro ha poi aggiunto:
“Ci vuole una vera convocazione per l’incontro a Roma, non una data su una mail. Non riprenderemo a lavorare finché non sarà garantito che il 4 febbraio all’incontro partecipi anche il ministro Guidi, titolare dello Sviluppo Economico, o Poletti, ministro del Lavoro”.