Ilva, la Procura: “Il decreto legittima nuovi reati”

Pubblicato il 28 Dicembre 2012 - 20:15 OLTRE 6 MESI FA
Lo stabilimento Ilva di Taranto (Foto Lapresse)

TARANTO – Il decreto legge sull’Ilva “legittima” nuovi reati: con questa motivazione la Procura di Taranto ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto del governo Monti. 

Secondo la Procura, il decreto legge ”oltre ad annullare l’efficacia del provvedimento cautelare adottato dal gip per evitare l’aggravamento e la commissione di altri reati”, ha ”legittimato la sicura commissione di ulteriori fatti integranti i medesimi reati” contestati.

Per la Procura con il decreto vengono colpiti gli articoli della Costituzione che riguardano i principi di obbligatorietà dell’azione (articolo 112 della Costituzione) e di indipendenza del pm (articolo 107).

Con il ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato la Procura chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare “che non spetta al Governo autorizzare la prosecuzione dell’attività produttiva per periodo di tempo predeterminato”.

La Procura chiede anche che l’autorizzazione del governo all’Ilva a produrre non trovi applicazione ”anche quando l’autorità giudiziaria abbia adottato provvedimenti di sequestro sui beni dell’impresa titolare del provvedimento, nella parte in cui è previsto che tali provvedimenti non impediscono l’esercizio dell’attività”.

La Procura ha chiesto anche che il ricorso venga esaminato dalla Corte Costituzionale al più presto ”in considerazione della estrema rilevanza degli interessi protetti dalle norme penali su indicate che, di per sé, costituiscono ragioni di estrema urgenza”.