Ilva, il gip: “Stop alla produzione”. Ma l’azienda fa ricorso

(Foto Lapresse)

TARANTO – Per l’Ilva il gip ha deciso: l’azienda dovrà risanare gli impianti fermando la produzione. Il giudice per le indagini preliminari di Taranto, Patrizia Todisco, ha scritto nel provvedimento notificato all’azienda che l’Ilva dovrà risanare gli impianti dell’area a caldo sequestrati per disastro ambientale ma ”senza prevedere alcuna facoltà d’uso” degli stessi ”a fini produttivi”.

La nuova ordinanza di sequestro assegna le funzioni ai quattro commissari giudiziali ed esclude Bruno Ferrante, presidente dell’Ilva, dalla gestione delle attività delle sequestrate, limitandolo invece alle sole aree non sequestrate.

Immediata la replica dell’azienda: Ferrante ha chiesto ai suoi avvocati di ”impugnare immediatamente” dinanzi al Tribunale del Riesame il provvedimento del gip di Taranto. Ferrante ha ”convocato il consiglio di amministrazione della società per le determinazioni conseguenti”.

Con il provvedimento fatto notificare venerdì 10 agosto, il gip Todisco ha nominato uno dei tre custodi e amministratori degli impianti Ilva sequestrati, l’ingegnere Barbara Valenzano, gestore degli stessi impianti. Valenzano sarà aiutata dagli altri due custodi Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento, anche loro ingegneri.

Valenzano è sia ”responsabile dell’attuazione delle prescrizioni e procedure impiantistiche” conseguenti al sequestro, sia ”responsabile delle misure tecniche necessarie per eliminare situazioni di pericolo e dell’attuazione dei monitoraggi, con potere di spesa (previa approvazione dell’autorità giudiziaria) relativamente alle aree sottoposte a sequestro, e a quelle tecnicamente connesse”.

Il gip ha anche autorizzato custodi e amministratori ”all’accesso a tutte le aree, reparti, unità produttive e relative sale controllo ed uffici dello stabilimento”, all’accesso ”all’intranet aziendale, a tutte le procedure operative e gestionali, alle informazioni di sistema alle comunicazioni con i diversi reparti e uffici Ilva e con gli enti esterni (l’azienda dovrà installare a proprie spese specifiche workstation) e ”ad interloquire direttamente con i diversi enti esterni interessati da procedure autorizzative e di controllo” per acquisire documentazione utile alla gestione controllata degli impianti Ilva.

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