X

Imane Fadil, l’ex avvocato: “Minacciata da Olgettine”. Poi mezzo dietrofront: “Va verificato”

di Alberto Francavilla |26 Marzo 2019 14:06

Imane Fadil, l'ex avvocato: "Fu minacciata dalle Olgettine Berardi e Guerra" (foto d'archivio Ansa)

Imane Fadil, l’ex avvocato: “Fu minacciata dalle Olgettine Berardi e Guerra” (foto d’archivio Ansa)

ROMA – L’avvocato (anzi l’ex avvocato) di Imane Fadil, aveva messo per iscritto che la ragazza marocchina era stata minacciata da una parte delle cosiddette Olgettine. Imane è una delle testimoni chiave del caso Ruby, morta in circostanze misteriose il primo marzo. Paolo Sevesi aveva scritto nell’atto di costituzione di parte civile i nomi delle ragazze che Imane accusava di “minacce, tentativi corruttivi e pressioni per la revoca della costituzione di parte civile”. I nomi contenuti nell’atto, scrive l’Ansa, sono quelli di Iris Berardi e Barbara Guerra, entrambe imputate nel processo Ruby ter. Questo scriveva all’epoca Sevesi, che oggi parzialmente ritratta: “Le minacce sono tutte da provare” e quell’atto si basava “sulle dichiarazioni della mia assistita”.

L’atto di costituzione è stato depositato dall’allora legale di Fadil il 25 febbraio, quando la modella era ricoverata già quasi da un mese all’Humanitas, al collegio della quarta sezione penale di Milano, presieduto da Giuseppe Fazio, nel troncone del caso ‘Ruby ter’ che vede imputato Silvio Berlusconi e Roberta Bonasia (il prossimo 15 aprile dovrà essere riunito al processo principale con al centro le accuse di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza).

Nell’atto l’avvocato scrive che la modella marocchina ha subìto anche un “danno morale” e proprio perché nel corso del procedimento ‘Ruby bis’, a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, è stata oggetto di “minacce, tentativi corruttivi e pressioni per la revoca della costituzione di parte civile da parte di soggetti imputati nel presente procedimento, Berardi Iris e Guerra Barbara”, come sarebbe stato documentato dalla stessa Fadil.

Nel documento l’avvocato scrive che Imane avrebbe subito una serie di “azioni strumentali e consequenziali a quelle oggetto delle odierne imputazioni”, tra cui la presunta corruzione in atti giudiziari per i versamenti che l’ex premier avrebbe fatto pervenire, stando alle indagini dell’aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio, alle ‘olgettine’ in cambio del silenzio sulle serate a Villa San Martino.

Il legale parla di “patimento” per Fadil “amplificato dal persistente clamore mediatico derivato dall’assunzione di posizione avversa al ‘sistema’” da parte della modella, che le è costata “emarginazione relazionale e isolamento lavorativo, nonché adeguamento e mutamento delle proprie abitudini di vita”. Nell’atto, inoltre, si parla anche del “disagio psicologico” per Fadil e di sue “patologie (di natura psicosomatica principalmente)” come conseguenza “del clamore mediatico sviluppatosi intorno alla vicenda, durata nove anni”.

Paolo Sevesi: “Le minacce a Imane sono tutte da provare”.

“Le minacce a Imane sono tutte da provare, nell’atto di costituzione di parte civile mi sono limitato a riportare quello che la mia ex assistita ha detto piu’ volte pubblicamente”, afferma oggi l’avvocato Paolo Sevesi, l’ex legale di Imane Fadil. “Non so se queste minacce ci siano state davvero – prosegue Sevesi – io le avevo riportate come ipotesi tutta da provare in dibattimento chiedendo un risarcimento danni”. L’atto di costituzione datato 25 febbraio è stato depositato ai giudici della quarta sezione penale nell’ambito del procedimento Ruby ter, quando la donna era già ricoverata all’Humanitas. (Fonte Ansa e Agi).

Scelti per te