Immigrazione, dopo Mineo iniziano le prime fughe anche a Manduria

Pubblicato il 27 Marzo 2011 - 14:13 OLTRE 6 MESI FA

MANDURIA (TARANTO) – Sono arrivati da poche ore e stanno già tentando di fuggire alcuni dei tunisini giunti da Lampedusa e ospitati nel cento di identificazione ed espulsione allestito nell’ex aeroporto militare di Manduria.

Due di loro sono stati intercettati, ad un paio di chilometri dal campo, da una guardia giurata di un vicino impianto fotovoltaico che li ha fatti salire in auto e li ha riaccompagnati al centro. Altri gruppetti di immigrati sono stati avvistati nelle campagne che circondano l’ex aeroporto militare. ù

Il Cie è circondato da una recinzione metallica alta poco più di due metri e facilmente scavalcabile. Attorno alla tendopoli si sta organizzando un servizio sicurezza con reparti speciali composti da polizia, carabinieri e guardia di finanza che, secondo il responsabile dell’ordine pubblico del campo, Domenico Sammarco, garantirà un servizio di pattugliamento continuo con almeno 20 o 30 persone per turno.

L’allarme sulla sicurezza del campo e della popolazione residente nelle vicinanze era stato gia’ lanciato questa mattina dagli amministratori locali.

Nel centro di identificazione e accoglienza di Manduria le ruspe sono a lavoro per l’ampliamento del campo. La prefettura e le forze dell’ordine non forniscono dati certi, ma si parla di altre 300 tende in arrivo che potrebbero essere montate nelle prossime ore in aggiunta alle 120 che sono già state allestite.

Ciascuna tenda può ospitare sino ad otto persone, perciò la capienza attuale del Cie è di almeno 960 posti. Se realmente venissero montate le altre 300 tende la capienza arriverebbe a oltre 3300 brande. L’area dell’aeroporto militare di Manduria consente tale ampliamento anche perché la superficie sinora utilizzata e recintata copre circa un quarto di quella disponibile.

E’ la ”preoccupazione” lo stato d’animo più diffuso tra le popolazione di Manduria ed Oria, le due cittadine a cavallo delle provincie di Taranto e Brindisi tra le quali sorge il centro di accoglienza per immigrati allestito in tempi record per risolvere l’emergenza di Lampedusa.

La manifesta ai giornalisti il sindaco di Manduria, Paolo Tommassino, che chiede al governo ”garanzie sulla temporaneità del centro” e sulla sicurezza anche sanitaria per i cittadini residenti. Tommassino ha convocato per domattina un consiglio comunale straordinario monotematico al quale parteciperà anche il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano.

Le stesse preoccupazioni del sindaco sono espresse dal presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, che giudica la recinzione che delimita il campo inadeguata a garantire la sicurezza dei cittadini. Il timore diffuso è che gli immigrati potranno facilmente scavalcare il recinto per procurarsi il denaro minimo necessario per partire verso il Nord e possano mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini residenti che vivono a pochi chilometri dal nuovo Cie.

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