Imprenditore “perseguitato” dagli usurai: arrestato anche un vigile

ROMA – I carabinieri del gruppo di Frascati dalle prime luci dell’alba stanno notificando ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 13 usurai che stavano ‘strozzando’ il titolare di una piccola impresa per la lavorazione del marmo della periferia est di Roma. E’ quanto si legge in un comunicato del Comando provinciale di Roma dell’ Arma. Gli arresti sono in corso nella capitale, a Pescara e in provincia di Frosinone. Le indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, erano state avviate nel settembre del 2010 a seguito della denuncia della vittima. Sono stati identificati tutti gli usurai ed e’ stato quantificato l’esorbitante tasso usurario applicato: in un caso, a fronte di un prestito di 4.000 euro, la vittima ha dovuto pagare 400 euro al giorno per un anno. Sequestrati autovetture, gioielli, titoli di pagamento ritenuti provento dell’illecita attività.

Per lui era semplicemente ”Mario”, l’ennesima persona a cui doveva dare denaro. Ma lo strozzino, Niccolo’ P., uno dei 12 arrestati dai carabinieri di Frascati, è anche un vigile urbano in servizio al I gruppo a Roma. Per lui si sono spalancate le porte del carcere perché accusato di usura. Al momento risulta ricercata una tredicesima persona in una operazione svolta dei carabinieri coordinata dal Procuratore aggiunto, Pietro Saviotti.

Il vigile urbano, così come gli altri suoi ”colleghi cravattari”, aveva preso di mira un imprenditore della zona dei Castelli che a causa di alcuni investimenti sbagliati era stato costretto a chiedere piccole somme di denaro in prestito. ”Cifre che si aggirano sui 4/5 mila euro – ha spiegato Marco Aquilio, comandante del reparto investigativo della Compagnia di Frascati – sulle quali gli strozzini hanno imposto percentuali da capogiro: l’imprenditore era ormai costretto a lavorare esclusivamente per pagare gli usurai che erano arrivati a chiedere anche 500 euro al giorno. Parliamo di interessi percentuali che superano il miliardo”.

Gli inquirenti hanno calcolato che la vittima, in due anni, ha dovuto sborsare circa 400 mila euro (comprese anche prestazioni di lavoro gratis in favore dei suoi aguzzini) a fronte di un prestito complessivo di circa 80 mila euro. ”E’ opportuno sensibilizzare tutti i soggetti vittime di questo odioso crimine a collaborare con le forze dell’ordine – ha affermato nel corso di una conferenza stampa il colonnello Maurizio Mezzavilla, capo del comando provinciale dei carabinieri di Roma – Il rischio concreto è che molti piccoli imprenditori si vedano distruggere la propria azienda solo per paura di denunciare gli strozzini”. Negli ultimi mesi l’ imprenditore subiva dei veri e propri raid in azienda: in piu’ di una occasione è stato aggredito fisicamente riportando anche fratture.

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